È sicuramente deludente, dal punto di vista di Erdogan, l’esito del colloquio concesso al leader curdo prigioniero Abdullah Ocalan con i parlamentari del partito DEM – Pervin Buldan e Sırrı Süreyya Önder – il 28 dicembre.
Il primo incontro di natura politica dai tempi della rottura del processo di pace tra stato turco e Pkk, nel 2015 (quello dell’ottobre scorso, che vide sbarcare sull’isola di Imrali il nipote Omar Ocalan, era ufficialmente di natura familiare).
L’intento di Ankara era ottenere da Ocalan segnali che andassero nella direzione di richiedere al Pkk, e magari anche alle Ypg, forme di disarmo e smobilitazione, in maniera tale da utilizzare l’influenza che avrebbe avuto un pronunciamento in tal senso di “Apo” per spaccare e sottomettere il fronte curdo.
La dichiarazione, che riportiamo, si limita invece ad una generica disponibilità alla trattativa, eleggendo il Parlamento come luogo del dialogo (confermata, quindi, la centralità del Partito DEM) e mettendo sullo stesso piano, come interlocutori, Erdogan e Bahceli.
Il tutto, ovviamente, s’intreccia con la resa dei conti che si avvicina fra le Forze Democratiche Siriane e l’”Esercito Nazionale Siriano”, proxy di Ankara. Su questo capitolo, come detto, nessuna sponda è stata offerta allo stato turco dall’incontro fra i parlamentari DEM e Ocalan.
Il primo incontro di natura politica dai tempi della rottura del processo di pace tra stato turco e Pkk, nel 2015 (quello dell’ottobre scorso, che vide sbarcare sull’isola di Imrali il nipote Omar Ocalan, era ufficialmente di natura familiare).
L’intento di Ankara era ottenere da Ocalan segnali che andassero nella direzione di richiedere al Pkk, e magari anche alle Ypg, forme di disarmo e smobilitazione, in maniera tale da utilizzare l’influenza che avrebbe avuto un pronunciamento in tal senso di “Apo” per spaccare e sottomettere il fronte curdo.
La dichiarazione, che riportiamo, si limita invece ad una generica disponibilità alla trattativa, eleggendo il Parlamento come luogo del dialogo (confermata, quindi, la centralità del Partito DEM) e mettendo sullo stesso piano, come interlocutori, Erdogan e Bahceli.
Il tutto, ovviamente, s’intreccia con la resa dei conti che si avvicina fra le Forze Democratiche Siriane e l’”Esercito Nazionale Siriano”, proxy di Ankara. Su questo capitolo, come detto, nessuna sponda è stata offerta allo stato turco dall’incontro fra i parlamentari DEM e Ocalan.
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Il 28 dicembre 2024, abbiamo tenuto un incontro completo con il signor Abdullah Öcalan a Imralı. È in buona salute e il suo morale era notevolmente alto. Le sue valutazioni, volte a trovare una soluzione duratura alla questione curda, sono state di vitale importanza.
Durante l’incontro, sono stati discussi i recenti sviluppi in Medio Oriente e in Turchia e il signor Öcalan ha proposto soluzioni costruttive per contrastare gli scenari imposti di un futuro cupo.
I punti principali dei suoi pensieri e del suo approccio possono essere riassunti come segue:
- Rafforzare nuovamente la fratellanza turco-curda non è solo una responsabilità storica, ma anche una questione di importanza decisiva e urgenza per tutti i popoli.
- Per garantire il successo di questo processo, è essenziale che tutti i circoli politici in Turchia superino i calcoli ristretti e a breve termine, prendano iniziative, agiscano in modo costruttivo e contribuiscano positivamente. Indubbiamente, una delle piattaforme più significative per tali contributi sarà la Grande Assemblea Nazionale della Turchia (TBMM).
- I recenti incidenti a Gaza e in Siria hanno dimostrato che la risoluzione di questo problema, aggravato da interventi esterni, non può più essere rinviata. I contributi e le proposte dell’opposizione sono preziosi anche per portare avanti con successo gli sforzi proporzionali alla gravità di questa questione.
- Possiedo la competenza e la determinazione necessarie per contribuire positivamente al nuovo paradigma sostenuto dal signor Bahçeli e dal signor Erdoğan.
- La delegazione trasmetterà il mio approccio sia allo Stato che ai circoli politici. Alla luce di ciò, sono pronto a compiere i necessari passi positivi e a fare la chiamata richiesta.
- Tutti questi sforzi eleveranno il paese al livello che merita e fungeranno da guida inestimabile per la trasformazione democratica.
- Questa è un’era di pace, democrazia e fratellanza per la Turchia e la regione.
Pervin Buldan e Sırrı Süreyya Önder
29 dicembre 2024
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