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27/05/2025

Venezuela - Il Grande Polo Patriottico vince le elezioni

Il Grande Polo Patriottico ha ottenuto una schiacciante vittoria alle elezioni regionali e legislative del Venezuela tenutesi domenica, ottenendo l’82,68% dei voti validi per i deputati della lista nazionale, secondo i risultati ufficiali annunciati dal Consiglio Elettorale Nazionale (CNE).

Il PSUV, partito fondato da Hugo Chavez, il cui leader attualmente è il presidente del Venezuela Nicolas Maduro, ha trionfato sia alle elezioni legislative che nelle regionali che si sono svolte ieri. Secondo quanto ha riferito il CNE, il Partito Socialista Unito del Venezuela e i suoi alleati hanno ottenuto l’82,68 per cento dei voti e 23 dei 24 governatorati dei singoli stati.

“In particolare il fratello di Hugo Chavez, Adán Chávez, ha vinto a Barinas che era finora governata dall’opposizione. A livello nazionale ha votato circa il 43 percento degli aventi diritto, che è una percentuale rilevante trattandosi di elezioni prevalentemente amministrative”, ci ha detto al telefono il prof. Luciano Vasapollo, che guida la delegazione di osservatori internazionali inviata da Rete dei Comunisti, Osa e Cambiare Rotta.

“Si tratta di una vittoria contundente”, ha sottolineato Vasapollo descrivendo il clima di festa che ha accolto i risultati in tutto il Paese. L’unico stato in cui il Partito Socialista Unito del Venezuela non ha vinto è quello centroccidentale di Cojedes.

È probabile, dunque, che Maduro e i suoi alleati ottengano la maggioranza assoluta nell’Assemblea Nazionale dove il partito al governo si è aggiudicato 40 dei 50 seggi in palio, con la partecipazione del 42,63% degli elettori.

Il partito al governo ha ottenuto 4.553.484 voti su un totale di 5.507.324 voti espressi, assicurandosi 40 dei 50 seggi in disputa, con una “tendenza irreversibile”, ha riferito il presidente del CNE, Elvis Amoroso, durante una conferenza stampa a Caracas.

L’affluenza alle urne ha raggiunto il 42,63 percento delle liste elettorali attive, con oltre 5,5 milioni di venezuelani che hanno esercitato il loro diritto di voto in una giornata che Amoroso ha descritto come “ardua” ma positiva per il sistema elettorale venezuelano, che come è noto ha un doppio sistema di conteggio, manuale ed elettronico, una caratteristica che mette al riparo da ogni possibile broglio.

I risultati riflettono un ampio vantaggio del partito al governo sulle forze di opposizione. L’Alleanza Democratica, la principale coalizione di opposizione, ha ottenuto solo 344.422 voti (6,25%), seguita dall’UNTC Única Alliance con 285.501 voti (5,18%) e dalla Neighborhood Force Alliance con 141.566 voti (2,57%).

I voti rimanenti, comprese le schede nulle e altre opzioni minori, ammontano a 182.351 voti , pari al 3,31 percento del totale. Queste cifre consolidano il predominio elettorale del chavismo nel Parlamento venezuelano per la prossima legislatura.

Amoroso ha espresso il “profondo orgoglio” del ramo elettorale nell’organizzazione delle elezioni, sottolineando la trasparenza del processo in mezzo alle tensioni politiche che sta attraversando il Paese sudamericano.

I risultati segnano una nuova vittoria per il progetto politico avviato da Hugo Chávez e proseguito da Nicolás Maduro, rafforzando la gestione governativa della Rivoluzione in un contesto di sfide economiche e diplomatiche internazionali promosse principalmente da Washington.

La scommessa vinta era che il popolo venezuelano fosse protagonista e decidesse il destino del Paese, ha spiegato Elvis Amoroso rilevando che anche in Essequibo per la prima volta c’è ora un governatore entrato in carica grazie alla volontà popolare. Di tutto questo, ha affermato, “siamo profondamente orgogliosi al termine di questa giornata”.

Ha riconosciuto che si tratta di un lavoro profondo per il quale dobbiamo ringraziare i funzionari del CNE e le Forze Armate provenienti dal Venezuela che sono stati nei luoghi in cui i venezuelani si sono espressi.

“Siamo grati agli osservatori internazionali che sostengono il Consiglio elettorale nazionale, nella nazione con il miglior sistema elettorale al mondo”, ha affermato. “Il Venezuela è un esempio per il mondo e possiamo dimostrare ancora una volta la forza del CNE”, ha aggiunto Amoroso.

In un messaggio al popolo venezuelano, il presidente si è congratulato con l’intera nazione per l’elezione democratica dei governatori, dei consigli legislativi e dell’Assemblea nazionale per il mandato 2026-2031.

“Il popolo è il protagonista”, ha detto Maduro, sottolineando che questa è una vittoria per la pace e la stabilità per tutto il Venezuela. “Dopo i blocchi, il fascismo e la violenza, oggi la Rivoluzione bolivariana ha dimostrato di essere più viva che mai”, ha affermato il presidente, sottolineando la ripresa del chavismo in stati come Barinas.

Il presidente ha dichiarato che hanno partecipato 54 partiti di tutti gli orientamenti politici e più di 6.800 candidati. Ed ha pure affermato che dobbiamo “perseverare, creare e cercare soluzioni”, sottolineando che l’Università Nazionale dei Comuni è il centro della nuova cultura politica del Paese.

Maduro ha menzionato il piano di violenza che “siamo riusciti a sconfiggere contro i centri elettorali, contro Guri, contro le caserme militari”.

“Siamo riusciti a neutralizzare il piano di violenza”, ha affermato Maduro, garantendo al contempo che le elezioni si sono svolte in modo pacifico, calmo e senza incidenti.

“L’Essequibo ha un governatore”, ha detto inoltre Maduro. “Avrà pieno appoggio di bilancio affinché il popolo di Essequibo abbia tutti i diritti che merita in quanto popolo del Venezuela”, ha sottolineato.

Maduro ha poi concluso ricordando ai governatori che dovranno affrontare una sfida importante nel coordinamento con la comunità e i gruppi di base . “Voglio vederli lavorare insieme alle persone che lavorano alla base”.

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Venezuela. Gli osservatori internazionali di RdC, OSA e Cambiare Rotta commentano la grande vittoria del socialismo bolivariano

“In Venezuela il fascismo è stato sepolto dalla democrazia”. Ad affermarlo è stato il presidente dell’Assemblea Nazionale uscente e coordinatore della campagna elettorale per le consultazioni del 25 maggio, Jorge Rodríguez, il quale ha dichiarato che “il Venezuela, senza spargimento di sangue, ha sconfitto il fascismo su tutta la linea ed oggi abbiamo scritto insieme una pagina gloriosa nella storia del Venezuela”. Allo stesso modo, Jorge Rodriguez ha insistito sul fatto che “la pace ha trionfato, per tutti e per tutto”. Sottolineando che “la gente ha dato una lezione a coloro che persistono nell’usare la violenza come forma di azione”, Rodríguez ha affermato che “grazie alla pace raggiunta attraverso il voto, il Venezuela si sta dirigendo verso un futuro prospero, un futuro in cui i migranti potranno tornare dalle loro famiglie”.

“Oggi dimostriamo di che pasta siamo fatti”, ha osservato il politico, rilevando che le elezioni sono state una “vittoria del nostro coraggio e della nostra forza come venezuelani”. Mentre “abbiamo dato al mondo intero una lezione sulla profondità e l’intensità con cui il popolo venezuelano vive la propria democrazia”. Rodríguez ha anche commentato il trionfo del diritto inalienabile al territorio dell’Essequibo, facendo notare che ci sono ancora persone che votano, mentre coloro che hanno chiesto le elezioni credevano che ciò avrebbe creato una situazione in cui la gente non si sarebbe recata alle urne.

Fondamentale anche in questa tornata elettorale si è rivelata la presenza degli osservatori internazionali, giunti in Vanazuela da tutti i continenti, per sostenere il processo elettorale. Dall’Italia la delegazione inviata da Rete dei Comunisti, OSA e Cambiare Rotta, ha commentato al FarodiRoma l’esperienza vissuta a Caracas: “non siamo qui solo come osservatori. Siamo parte attiva di questo processo, testimoni consapevoli e partecipi di una trasformazione storica”. Insieme a Luciano Vasapollo, la delegazione è composta da Rita Martufi, Giacomo Marchetti, Martina Filippini ed Eugenio Banella, che hanno commentato: “il lavoro che stiamo portando avanti è grande, impegnativo, ma lo viviamo con gioia. La gioia profonda e rivoluzionaria di vivere il socialismo”.

“La giornata – hanno detto al nostro giornale online i 5 osservatori italiani – si è conclusa con una straordinaria vittoria, non solo elettorale, ma soprattutto politica: una vittoria della pace e della democrazia socialista. Le elezioni, svoltesi in un clima di calma e partecipazione popolare, hanno segnato un importante passo in avanti nel processo rivoluzionario venezuelano, senza che si verificassero incidenti di sorta”.

“Questa vittoria – tengono a dichiarare gli osservatori – rappresenta il segno tangibile di un popolo che cresce, che prende coscienza di sé, della sua forza e del valore del socialismo. Un socialismo che coniuga democrazia rappresentativa, partecipativa e di base in un’unica, coerente visione: quella della democrazia socialista. I risultati elettorali ne sono la prova evidente: un avanzamento della coscienza collettiva, una maturazione politica e sociale che si manifesta nella partecipazione popolare e nell’impegno quotidiano”.

“Durante la nostra missione – assicurano gli attivisti di RdC e dei suoi movimenti giovanili – abbiamo potuto constatare tutto questo da vicino. I nostri rapporti con i compagni del Partito Socialista sono solidi e fraterni. Abbiamo incontrato militanti e dirigenti del PSUV come Ronald Gómez, il ministro Ñáñez, e la rettrice dell’Università Simón Rodríguez, Alejandrina Reyes, una figura storica e coerente del chavismo. Abbiamo dialogato con professori, attivisti di base, compagni e compagne delle comuni e dei quartieri popolari. Ed è proprio lì, nelle comuni, che si percepisce quanto questa democrazia sia in grado di generare coscienza socialista, consapevolezza, e partecipazione reale”.

Secondo gli osservatori italiani, “la vittoria conseguita nelle urne, sia a livello regionale che legislativo, permetterà ora di avere governatori e rappresentanti locali capaci di investire socialmente, sviluppare economie territoriali e rendere ancora più efficiente il processo di pianificazione socialista. Inoltre, il presidente Nicolás Maduro presenterà a breve all’Assemblea Nazionale un piano di riforma costituzionale, che insieme a una nuova riforma elettorale, segnerà i prossimi passi del cammino bolivariano. Due – elencano Vasapollo, Martufi, Marchetti, Filippini e Bonella – saranno i pilastri di questo nuovo processo: una riforma costituzionale che consoliderà il socialismo bolivariano, e una riforma elettorale che metterà al centro le comuni, cuore pulsante del potere popolare. Le elezioni non saranno più dominate da logiche verticistiche, ma si radicheranno nei territori, nei consigli popolari, nelle forme di democrazia diretta. Si tratta di un processo che, pur con le dovute differenze di contesto e struttura, richiama per certi versi l’esperienza dei CDR, i Comitati di Difesa della Rivoluzione cubana”.

“Siamo dunque – concludono gli attivisti di RdC – di fronte a una vittoria che è, al tempo stesso, quantitativa, qualitativa e politica. Una vittoria che apre prospettive concrete per il rafforzamento del socialismo in Venezuela e che alimenta la speranza di milioni di persone in tutta l’America Latina e nel mondo”.

Domani il ministro Cabello terrà una conferenza stampa per rivelare i dettagli di quelli che erano i piani di destabilizzazione e di attacco preparati da mercenari e fascisti, con una significativa presenza anche di elementi stranieri. Fortunatamente, grazie all’attento lavoro del servizio di sicurezza e alla vigilanza della milizia civile popolare, ogni tentativo di violenza è stato sventato sul nascere.

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