Uno scoop dell'agenzia statunitense Associated Press, rivela l'ennesimo strumento messo in campo dalle amministrazioni Usa per cercare di destabilizzare il governo di Cuba e rischia di appesantire le accuse sugli Stati Uniti dopo il caso dello spionaggio, il "Data Gate". Si tratta di un twitter chiamato ZunZuneo, fatto su misura per lo scenario cubano, con l'obiettivo di aggirare il controllo su Internet e i social network sull'isola. Il progetto, lanciato nel 2010, non serve solo alle comunicazioni sociali ma ha un secondo obiettivo quello di scatenare “motines callejeros” ossia rivolte di piazza a L'Avana.
ZunZuneo è nato nel 2010 raccogliendo migliaia di utenti, circa 40mila – tra moltissimi giovani che hanno maggiore dimestichezza con lo strumento – che potevano così comunicare grazie a un sistema che metteva in condivisione gli sms dei cubani. Teoricamente ZunZuneo è nato per condividere gusti, svago, commenti sportivi e altri contenuti più frivoli. Ma il dual use (civile e politico) dello strumento si è manifestato quasi naturalmente. Nel 2010, a Cuba era stato arrestato un contractor statunitense, Alan Philip Gross, accusato di "attività sovversiva" per conto, pare, di un'altra missione di USaid con lo scopo di espandere l'uso di Internet a Cuba, la data coincide con il lancio di ZunZuneo.Il governo cubano, scoperto l'inganno, ha provveduto a chiudere il sistema nel 2012.
“Il passato 1° gennaio, in occasione del 55°anniversario della Rivoluzione, il presidente cubano Raul Castro aveva denunciato i tentativi di introdurre sottilmente piattaforme di pensiero neoliberale e di restaurazione del capitalismo neocoloniale a Cuba” rammenta l'agenzia cubana Prensa Latina.
Secondo quanto riporta l'Associated Press, e basandosi su documenti riservati di cui è venuta in possesso, il progetto era finanziato dagli Stati Uniti per fini politici, per lanciare e far condividere messaggi contro il regime cubano e fomentare la ribellione. Un investimento da circa un milione e mezzo di dollari che, ufficialmente, erano destinati a un “progetto umanitario” in Pakistan. Secondo l'Ap, la mente del progetto sarebbe addirittura la famigerata U.S. Agency for International Development (USaid), l'agenzia del governo americano per lo sviluppo internazionale che da sempre addestra e insedia le proprie teste di ponte nei paesi che intende destabilizzare.
L'USaid, avrebbe ingannato le autorità cubane e gli utenti legando ZunZuneo a compagnie con sede legale in Spagna o alle Cayman, eliminando così ogni legame diretto con gli Stati Uniti. Sembra anche che gli stessi dirigenti di ZunZuneo fossero all'oscuro di tutto. L'USaid, inoltre avrebbe raccolto quasi mezzo milione di numeri di telefono di cittadini cubani senza autorizzazione e avrebbe raccolto anche i loro dati sensibili, come età, sesso, gusti, passioni e, soprattutto, tendenze politiche. Spagna, Irlanda, Regno Unito, Nicaragua, Costa Rica e le Isole Cayman hanno ospitato sia i server, che i conti bancari o le aziende che lavorano su ZunZuneo, e non si sa se fossero a conoscenza della vera natura della società. Ma l'uso di server in Europa può costituire una violazione della legge sulla protezione dei dati, secondo un esperto legale citato dalla Associated Press.
Si apre adesso un nuovo problema di credibilità per il Presidente Obama dopo lo scandalo del Datagate. Per questo tipo di operazioni, la legge americana prevede l'approvazione del Presidente. Per ora, l'USaid non ha commentato lo scoop dell'Ap. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney, in una conferenza stampa, ha definito invece ZunZuneo "solo un programma di sviluppo come tanti altri", un'operazione non "segreta", ma "discreta".
Ma qualche contraccolpo già si comincia a vedere, soprattutto sul piano commerciale. Ad esempio la società AT&T ha sbloccato negli Stati Uniti l'accesso in internet a tutte le pagine informative di Cuba grazie al movimento generato nelle reti sociali contro quell'azione. Secondo il giornalista Edmundo Garcia, residente a Miami, la società statunitense ha smesso di censurare, come faceva dalla settimana scorsa, i suoi clienti che visitano qualunque sito digitale con dominio .cu.
Il giornalista ha sottolineato come lo sblocco delle web è stato il risultato delle denunce di persone, sia cubani che di altri paesi, proprio su Twitter ed altre reti sociali contro la misura di AT&T, che oltretutto è illegale, perché va contro il I Emendamento della Costituzione USA. Il 28 marzo scorso, Garcia aveva denunciato che il gigante delle telecomunicazioni statunitensi ostacolava l'accesso in internet ai siti alternativi di notizie Cubadebate e Cubasì, per cui aveva consigliato ai suoi clienti di cambiare ad altre compagnie come Comcast, Verizon o T-Mobile.
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