Bombe dei ribelli su Aleppo e, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, è strage. Almeno 21 le persone uccise da colpi di mortaio sparati sui quartieri occupati dalla forze governative soprattutto nella città vecchia dove è in corso un tentativo di sfondamento da parte dei ribelli
Almeno 21 persone sarebbero rimaste uccise da colpi di mortaio lanciati dai ribelli sui quartieri pro-Assad ad Aleppo, nel nord della Siria. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani che dovrebbe garantire una veridicità terza su quanto accade. “I lanci hanno preso di mira dei quartieri controllati dal regime, di cui alcuni situati nella Città vecchia, dove i ribelli tentano di avanzare. Ci sono almeno 21 morti e una cinquantina di feriti”, sostiene l’ong che ha la sua sede a Londra.
Sempre di fonte inglese un documento sulle distruzioni in Aleppo da parte invece governativa. Una troupe della Bbc, prima emittente straniera a visitare la città nel corso del 2014, ha constatato e documentato che Aleppo è letteralmente devastata dai bombardamenti aerei dell’aviazione siriana. La città “vive nel pericolo e nel terrore”. Bombe tradizionali e ordigni artigianali in risposta, i cosiddetti ‘barili bomba’, ordigno micidiale, raccontano i cronisti nel loro drammatico reportage.
Significativo sull’interesse occidentale nella crisi siriana quanto accaduto recentemente in Arabia Saudita. Rimosso da capo dell’intelligence il principe Bandar Bin Sultan ‘colpevole’ del fallimento dell’operazione saudita che doveva portare alla caduta di Assad. Bandar aveva assunto l’incarico di capo dei servizi segreti nel luglio 2012. Avrebbe sbagliato nel foraggiare senza distinguo le fazioni ribelli anti Assad creando tensioni con gli Usa. La crisi Ucraina rilancia l’attacco all’amico di Mosca.
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