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29/04/2014

Consumi ancora in calo, senza freni

Contrordine, benpensanti! A 24 ore esatte dalla diffusione di notizie ottimistiche sull'evoluzione della crisi specificamente italiana - tutte fondate su un indicatore effimero come la "fiducia" (che risente fisiologicamente del contesto comunicazionale esistente) - l'Istat arriva a contraddire in radice gli "scopritori dei fili d'erba della ripresa" (vedi l'editoriale de La Stampa di oggi).

A febbraio, infatti, secondo i dati elaborati dall'Istituto nazionale di statistica, l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) registra una diminuzione rispetto al mese precedente (‑0,2%). Nella media del trimestre dicembre-febbraio 2014, l'indice registra una flessione dello 0,4% nei confronti dei tre mesi precedenti. E meno male che c'è qualche "filo d'erba", altrimenti chissà cosa dovevamo registrare...

Di più. Nel confronto con gennaio 2014, diminuiscono sia le vendite di prodotti alimentari (-0,1%) sia quelle di prodotti non alimentari (-0,2%). A conferma del fatto che la gente stringe la cinghia sia sul cosiddetto "superfluo" (anche non tutto il "non alimentare" può esser classificato tale), sia sull'indispensabile.

In un anno, dunque, l'indice grezzo del totale delle vendite segna una flessione dell'1,0%. Un dato secco che certifica un andamento quasi costante nei quattro trimestri, tutti al ribasso. Anche in questo caso, variazioni tendenziali negative si registrano sia per le vendite di prodotti alimentari (-1,0%) sia - a maggior ragione - per quelle di prodotti non alimentari (-1,2%).

La calata dei consumi riguarda sia la grande distribuzione (-0,5%), sia le imprese del piccolo commercio (-1,6%).

Nei primi due mesi del 2014 l'indice grezzo diminuisce dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dello 0,7% e quelle di prodotti non alimentari dell'1,2%.

Aspettate la verde prateria, non c'è problema...

Il rapporto completo dell'Istat.

Fonte

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