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18/05/2020

La “nostra” Fase 2

Oggi, come tutti i lunedì mattina, ho staccato da lavoro alle 6 e sono rientrato con la macchina a casa. Ieri sera però mi sentivo agitato, quanti pensieri l’ultima notte di quarantena.

Stamattina il bar dove mi fermavo tornando dal lavoro aveva la serranda abbassata. Non riaprirà. Il proprietario delle mura non vuole abbonare l’affitto al signore che gestisce il bar, che a sua volta deve dare 5 mensilità alla ragazza che lavorava al bancone. Chiuso. Quante altre serrande non rialzeranno?

Intanto Amazon, che prima del lockdown valeva in Borsa 1.700 dollari per azione, oggi ne vale 2.400. Secondo un articolo di Milena Gabanelli uscito stamattina, con molta probabilità tra qualche anno Amazon riuscirà a stabilire un vero e proprio monopolio privato. Questo vuol dire che avrà facoltà anche di decidere il prezzo dei prodotti, di uno spazzolino o di una webcam per intenderci. Quanto paga di tasse Amazon in Italia? Non è dato saperlo: ha la sede fiscale in Lussemburgo.

La “Fase 2” riparte anche con gli aiuti alle imprese. Sembrerebbero confermati i 6 miliardi da parte dello Stato italiano a FCA. L’azienda degli Agnelli conta circa 60 mila dipendenti e rappresenta una parte importante del mercato automobilistico italiano.

Quando gli Agnelli vincono sul mercato, aumentano le proprie ricchezze personali; quando perdono, lo Stato versa un po’ delle nostre tasse nelle loro tasche. Allora non sarebbe più coerente dividere anche quando vince? Altrimenti, per quale motivo dovremmo finanziare pubblicamente una multinazionale con sede in Olanda?

In Italia, in saloni estetici, barbieri e parrucchieri sono impiegati circa 250mila persone, 4 volte più dei dipendenti della Fca. Un 30% di queste persone rischia seriamente di perdere il lavoro a causa dell’emergenza Coronavirus. Perché lo Stato non tira fuori qualche miliardo di euro anche per loro?

Tra monopoli privati e giganti economici, questo lockdown ha accelerato la corsa verso un nuovo feudalesimo digitale. L’altra faccia di questo impero è un popolino incosciente che se la prende con una ragazza di 23 anni convertita all’Islam, i migranti che dormono alla stazione Tiburtina e i runner.

D’altronde è difficile pensare con la propria testa in un paese in cui gli Agnelli – comprandosi La Repubblica – in una settimana hanno cambiato completamente la faccia dell'”informazione e dell’intrattenimento di qualità”.

Noi cosa facciamo in questa “Fase 2”? Cominciamo intanto dallo sciopero dei braccianti di questo giovedì.

Poi c’è un mondo devastato da ricostruire, il mondo delle periferie sociali e geografiche di questo paese. Dove abitano lavoratori e lavoratrici, che sono stati in prima linea durante l’emergenza e che da oggi già si sentono un po’ meno a casa loro... in questa Italia sempre più diseguale.

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