di Alessandra Daniele
“Nessuna
notte è così lunga da impedire al sole di sorgere”. Questa è una gran
bella metafora consolatoria, che però funziona solo per i sistemi che
ruotano attorno ad una stella viva.
Al centro del nostro sistema socio-economico c’è un sole morto. Un buco
nero capace solo di divorare e distruggere tutto quello che riesce a
catturare nella sua orbita letale. Vite umane, specie animali, risorse
planetarie, tutto finisce risucchiato nel gorgo cieco del profitto senza
futuro dal quale niente sfugge, nemmeno il tempo.
Siamo nelle tenebre.
Quello che periodicamente ci viene spacciato come un’alba non è che il
sinistro baluginio dell’orizzonte degli eventi. L’orlo del pozzo.
Quest’occhio oscuro che ci fissa tutti è ormai privo di maschera. Il
Velo di Maya è stato definitivamente strappato dalla pandemia. E non c’è
più nessuno che possa sostenere in buona fede il contrario.
Le miserabili risse dei politicanti suonano solo come un ronzio
d’insetti, le loro menzogne non sono che carta straccia nel vento.
La verità ci fissa innegabile.
Dobbiamo scegliere adesso se tentare di raggiungere la velocità di fuga
per scampare al sole morto, o finirne inghiottiti e schiacciati per
sempre.
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