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20/05/2020

Giovedi 21 è lo sciopero dei braccianti e degli invisibili


Gli invisibili delle campagne italiane e delle metropoli giovedì 21 maggio incrociano le braccia per chiedere la regolarizzazione di tutti. Il Decreto Rilancio ha nei fatti dato luogo, con uno strettissimo spiraglio irto di sbarramenti e condizionalità, alla regolarizzazione per mera utilità di mercato anziché garantire il diritto alla vita.

L’USB Lavoro Agricolo organizza in concomitanza con lo sciopero la consegna di cesti di frutta e verdura alle prefetture, simbolicamente destinati a un governo che non ha voluto raccogliere le grida di dolore degli invisibili, che siano lavoratori o meno.

Con il Decreto Rilancio ha precluso loro nei fatti il rilascio di un permesso di soggiorno per emergenza, convertibile per attività lavorativa, che consentisse due atti basilari: l’iscrizione all’anagrafe e la scelta di un medico di base.

Ancora una volta, per ragioni di cinico equilibrismo politico, si è voluto proseguire sulla strada dei decreti sicurezza e della Bossi-Fini, abbandonando a se stessi i disperati delle zone rurali e delle periferie.

Lo sciopero di giovedì 21 avrà il suo momento simbolico nella marcia dei braccianti da Torretta Antonacci, che alle 9 si muoveranno dalle campagne per raggiungere la prefettura di Foggia, dove una delegazione di lavoratori provvederà alla consegna della frutta e della verdura tanto preziosa per il governo nazionale.

In parallelo con la mobilitazione, USB Lavoro Agricolo, forte dalla solidarietà dei contadini ed agricoltori, chiama le consumatrici e i consumatori a uno sciopero della spesa da attuare sempre giovedì 21: niente acquisti di frutta e verdura, in segno di solidarietà con la richiesta di regolarizzazione che proviene dall’esercito degli invisibili delle campagne e delle periferie italiane.

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