Le forze del Governo di accordo nazionale libico (quello di Tripoli, ndr) ieri sono riuscite a penetrare nella cittadina di Asbi’ah, a circa 120 chilometri a sud della capitale libica. Poco prima, altre milizie tripoline hanno occupato la zona di Jandouba.
L’offensiva su Asbi’ah è iniziata dopo il
fallimento delle trattative con i clan locali per evitare scontri armati e consentire nella cittadina l’ingresso delle forze del premier Fayez al Sarraj in modo pacifico. Con questo risultato, le forze del Gna sono adesso in condizione di riconquistare tutta l’area a sud di Tripoli e concentrarsi successivamente sull’ultima roccaforte degli uomini di Khalifa Haftar in Tripolitania, Tarhuna.
Intanto nei giorni scorsi, le forze affiliate al governo di Tripoli hanno annunciato la distruzione di diversi sistemi difesa di antiaerea di fabbricazione russa Pantsir in dotazione alle forze di Haftar nelle operazioni per riconquistare la base aerea di al Watiya. È evidente come il sostegno militare della Turchia stia riequilibrando le forze sul campo tra le due entità rivali.
Intanto secondo il quotidiano egiziano Mada Masr, che cita fonti libiche ed egiziane, l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti avrebbero deciso che Haftar “è a fine corsa”. Una fonte politica libica vicina allo stesso Haftar lo avrebbe rivelato al giornale Mada Masr, mentre un funzionario egiziano ha dichiarato allo stesso quotidiano che: “A questo punto l’alleanza Egitto-Emirati Arabi Uniti-Francia che ha sostenuto Haftar è chiamata a decidere la prossima mossa in vista della sconfitta di Haftar. Nessuno può ancora scommettere su Haftar”.
Decisiva per questo cambio di alleanze sarebbe stata la perdita della base aerea di al Watiyah, che Haftar aveva conquistato nel 2014, e il peggioramento dei rapporti con alcune tribù nell’Est del Paese.
Il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar (che sostiene il governo di Tripoli) ha dichiarato che gli ultimi sviluppi in Libia hanno “significativamente cambiato” l’equilibrio di potere nell’ovest del paese dopo che Ankara ha fornito servizi di consulenza e formazione alle forze del Governo di accordo nazionale. La dichiarazione arriva proprio dopo che le forze del Gna hanno preso il controllo della base aerea di al Watiya nella Libia occidentale prima sotto il controllo delle milizie di Haftar.
In un’intervista rilasciata a “Bloomberg” il ministro dell’Interno del Governo di Tripli, Fathi Bashagha, ha denunciato l’invio da parte della Russia di almeno sei aerei da guerra Mig-29 e due bombardieri Su-24 alle milizie dell’Esercito nazionale libico (Lna) guidate dal rivale Khalifa Haftar. Le dichiarazioni di Bashagha giungono dopo l’annuncio da parte del capo dell’aeronautica militare delle forze di Haftar, Saqr al Jaroushi, che ha annunciato “la più grande campagna aerea della storia libica”.
A complicare la trama, ma anche a confermare come in Libia si va ormai verso l’internazionalizzazione della guerra civile, è la notizia diffusa da Tripoli secondo cui due voli della compagnia aerea privata siriana “Cham Wings” sarebbero giunti lo scorso 20 maggio a Bengasi. Uno dei due proverrebbe da Teheran e avrebbe fatto scalo a Damasco.
In Libia stanno convergendo mercenari prima impegnati nella guerra civile in Siria e che vengono utilizzati sia dal Governo di accordo nazionale di Tripoli che dall’Esercito nazionale libico di Haftar. Ma gli aerei che sarebbero giunti a Bengasi il 20 maggio, segnalano una ulteriore complicazione. Se fosse vero che uno è partito da Teheran, significa che anche la rivalità tra Iran e Arabia Saudita si starebbe manifestando anche sul teatro della guerra civile libica. Come noto l’Iran è avversario di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti che sono tra i principali sponsor del generale Khalifa Haftar.
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