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23/05/2020

Inail - In 15 giorni 6000 lavoratori contagiati in più

I lavoratori contagiati dal Covid-19 sul luogo di lavoro sono saliti a 43.399. Lo si rileva dai casi denunciati all’Inail tra la fine di febbraio e il 15 maggio. Sono circa 6000 in più rispetto ai 37.352 della rilevazione fatta il 4 maggio, cioè il giorno ufficiale delle riaperture di molte attività.

Non solo. I casi di infezione sui luoghi di lavoro con esito mortale denunciati all’Inail tra la fine di febbraio e il 15 maggio sono 171, cioè 42 in più rispetto al monitoraggio precedente rilevato al 4 maggio. Circa la metà dei decessi riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale.

Tra le regioni più colpite dai contagi sui luoghi di lavoro ovviamente c’è la Lombardia dove si rilevano il 34,9% dei casi. Mentre sui decessi questa regione rappresenta ben il 43,9% di quanti ne sono avvenuti in tutto il paese. L’analisi territoriale dei lavoratori che hanno contratto il coronavirus conferma il primato negativo del Nord-Ovest, con oltre la metà delle denunce complessive (55,2%) e il 57,9% dei casi mortali.

Le categorie degli operatori sanitari (il 70% sono infermieri) e dei medici che hanno contratto il coronavirus sul lavoro, restano quelle più colpite dai decessi, con il 15,5% dei casi codificati per entrambe, seguite da quelle degli operatori socio-sanitari (10,7%), dagli impiegati amministrativi con l’8,3% e degli operatori socio-assistenziali (6,0%).

Rispetto alle attività produttive, il settore della Sanità e assistenza sociale, che comprende ospedali, case di cura e case di riposo, registra il 32,3% dei casi mortali. Secondo l’Inail l’età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è di 47 anni per entrambi i sessi. Il 71,7% dei lavoratori contagiati sono donne e il 28,3% uomini.

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