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26/08/2020

USA - La polizia continua a uccidere a freddo gli afroamericani

Due morti in soli cinque giorni. Venerdì scorso c’era stata l’uccisione a colpi d’arma da fuoco di un nero a Lafayette in Louisiana.

Si tratta di Rayford Pellerin, afroamericano di 31 anni, che è stato colpito a morte venerdì sera dai poliziotti.

La versione della polizia è che gli agenti sono stati chiamati in un minimarket poco dopo le 20 di venerdì in risposta a una chiamata che parlava di “una persona armata di coltello”.

Quando sono arrivati gli agenti, Pellerin si trovava nel parcheggio del negozio. Hanno cercato di arrestarlo ma lui si è allontanato e i poliziotti lo hanno seguito a piedi. Secondo la dichiarazione della polizia hanno prima usato i taser per bloccarlo, “ma sono stati inefficaci”. A quel punto gli hanno sparato numerosi colpi di pistola (10 o 11) uccidendolo. Un video testimonia la vera e propria esecuzione di Pellerin da parte degli agenti.

Dopo la morte di Pellerin, centinaia di persone sono scese in piazza a Lafayette contro le continue uccisioni da parte dei poliziotti. I manifestanti si sono scontrati con la polizia dopo aver bloccato la strada vicino ad un distretto di polizia.

Adesso viene fuori un altro caso a Kenosha nel Wisconsin, dove i poliziotti hanno sparato 7 colpi alle spalle e a bruciapelo contro un afroamericano, ferendolo gravemente, mentre stava rientrando nella sua automobile. Anche questa mancata esecuzione è stata ripresa in un video.

Nonostante le massicce proteste nelle città statunitensi dopo l’uccisione di George Floyd, non sembra che le regole di ingaggio delle polizie statali negli Usa siano cambiate. Si continua a sparare per uccidere.

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