La politica, nella sua accezione originaria, era l’arte nobile di partecipazione per il bene della collettività.
Negli Stati Uniti la politica è pornografia del potere esercitato con disprezzo, è lo show brutale di chi altera il significato della partecipazione per offrire uno spettacolo osceno delle proprie perversioni razziste, maschiliste, omofobiche, antiabortiste.
Steve Bannon incarna la pornografia politica esercitata con frode.
Cambridge Analityca, la società che ha frodato il consenso elettorale nelle elezioni presidenziali in favore di Trump, lo annovera tra i suoi fondatori, perché se le tue idee sono marce, il consenso lo ottieni solo con l’imbroglio.
Non si è accontentato di inquinare e avvelenare la società statunitense, che già non gode di buona salute di per sé, ha voluto strafare esportando i suoi metodi, le sue idee malate e i suoi soldi, anche in Italia con la prospettiva di cambiare anche il volto dell’Europa.
Per Bannon non è sufficiente che in Europa ci sia un nazismo finanziario, vuole vedere realizzato un nazismo sociale e istituzionale, insomma un totalitarismo illiberale che cancelli per sempre dai vocabolari la parola “diritto”.
Matteo Salvini e Giorgia Meloni, i due miracolati che catalizzano da oltre 20 anni il marciume italico, hanno immediatamente subodorato l’opportunità di attaccarsi al carro di Bannon ed entrambi sono stati foraggiati nella costruzione dei consensi manipolati verso le loro organizzazioni politiche.
Bannon non ha dimenticato di farsi legittimare dalle palandrane clericali e ha condiviso queste truci prospettive europee con un altro disturbato mentale, il cardinale Burke il quale, nei suoi deliri condivisi con Bannon, ha pensato di creare un secondo Vaticano in Ciociaria, appropriandosi della Certosa di Trisulti, come se il Vaticano originale non fosse già sufficiente a minare le libertà fondamentali della nostra Nazione.
Nel frattempo Bannon, nel mentre si occupava di Europa, non ha trascurato di occuparsi di altre iniziative negli Stati Uniti.
Ha avviato un altro stomachevole progetto ovvero la campagna “We build the wall”, una raccolta fondi da utilizzare per la costruzione di un muro al confine con il Messico.
Scommettere su un progetto antiumanitario generalmente ha più chance di riuscita rispetto ad un progetto che si impernia, ad esempio, sulla solidarietà.
In certi ambienti funziona così.
Sicchè la potente forza evocativa insita nella costruzione di un muro, ha sollecitato non poco le pulsioni xenofobe dei ricchi nazisti statunitensi che nel giro di poco tempo hanno fatto confluire nelle casse di Bannon circa 25 milioni di dollari.
Se offri i tuoi soldi ad una persona affinché realizzi un progetto ignobile, può anche capitare che chi ti ha promesso di realizzarlo, altrettanto ignobilmente utilizzi i tuoi soldi.
È questa l’ipotesi accusatoria che la magistratura statunitense ha sollevato nei confronti di Bannon quando lo ha arrestato.
Ipotizzano che Bannon abbia “frodato” i suoi finanziatori e che si sia intascato parte dei soldi raccolti per la sua campagna vergognosa.
Ora grida al complotto della magistratura che, a suo dire, lo avrebbe arrestato per fermare la costruzione del muro.
È difficile credere che la magistratura statunitense abbia voluto fermare un progetto in relazione alle sue finalità ignobili, mentre è assai più probabile che l’arresto sia stato effettivamente determinato in relazione all’utilizzo dei soldi ritenuto non conforme alle regole.
Di certo la notizia del suo arresto ha più ricadute.
Intanto la campagna di ascesa di Salvini e di Meloni fondata su una manipolazione grassamente finanziata da Bannon, potrebbe sgonfiarsi.
Da ultimo, ma non per ultimo, il progetto di realizzare nella Certosa di Trisulti un Vaticano bis con annessa scuola di formazione politica per neo-nazisti, con il finanziatore principale in impasse giudiziaria, potrebbe restare seppellito nelle aspirazioni perverse di chi finora si è prestato ad assecondarlo.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento