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22/06/2021

Quando i sovranisti s’inginocchiano

Con un atto senza precedenti nella storia della Repubblica, il Vaticano è ufficialmente intervenuto per fermare il disegno di legge Zan, che equipara al razzismo la violenza e l’incitamento all’odio omofobi e di genere.

È una legge giusta, che serve anche a far ricordare quanto poco siano applicate la legge Mancino e la legge Scelba, per le quali il fascismo ed il razzismo in tutte le loro forme non sono opinioni, ma crimini.

Ora però l’intervento del Vaticano ripropone una questione di fondo: quella della sovranità democratica in Italia. Sovranità che viene spesso messa in discussione dagli interventi della UE e della NATO sul piano economico e militare; e che ora viene colpita anche sul piano dei valori civili dal Vaticano.

La difesa della laicità dello stato imporrebbe che si respingesse senza se e senza ma la richiesta di uno stato religioso straniero.

Ma i vincoli del Concordato, nelle versioni firmate da Mussolini e attualizzate da Craxi, danno forza al clericalismo; come i vincoli di Maastricht al liberismo e quelli del Patto Atlantico al militarismo.

E tutte le principali forze politiche, a parte qualche ipocrisia di facciata, accettano e sostengono questi vincoli.

Così ora i sovranisti reazionari come Salvini e Meloni si inginocchiano davanti all’ingerenza vaticana e Letta si dichiara disposto a discuterla.

Per una ragione o per l’altra nessuna delle principali forze politiche del nostro paese ne sostiene davvero la sovranità democratica.

Che invece va riaffermata, in questo caso mettendo in discussione il Concordato sulla base del principio: libera Chiesa in libero Stato.

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