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20/06/2021

Iran - Raisi è il nuovo presidente

Le presidenziali iraniane hanno dato l’esito che tutti si aspettavano: la vittoria dell’ultraconservatore Ebrahim Raisi. I risultati ufficiali non sono stati ancora annunciati, ma già i suoi rivali si sono congratulati con lui per la vittoria ottenuta. Secondo il ministero degli Interni, con il 90% dei seggi scrutinati Raisi avrebbe ottenuto 17,8 milioni di voti sui 28,6 complessivi. Altro dato importante è quello relativo all’affluenza che è stata bassa come era stato previsto alla vigilia del voto. Il secondo candidato sarebbe Mohsen Rezaei con 3,3 milioni di voti.

Ad ammettere la vittoria del candidato ultraconservatore è stato anche il presidente uscente Rouhani che si è congratulato con il rivale politico pur senza mai nominarlo. Raisi ha vinto con lo slogan “Amministrazione popolare, un Iran forte” e promettendo di combattere la corruzione delle istituzioni governative, migliorare la situazione economica del Paese (piegato dalle sanzioni internazionali e dagli effetti della pandemia).

Ma la vittoria di Raisi – uomo vicino alla Guida Suprema Khamenei – è anche frutto della scelta dell’amministrazione Trump di uscire unilateralmente dall’accordo sul nucleare nel 2018 e dell’incapacità di Bruxelles di sfidare seriamente l’alleanza atlantica su questo tema. Una scelta che è stata strumentalizzata dalle forze conservatrici iraniane che hanno sempre visto l’intesa come un compromesso inaccettabile con gli acerrimi nemici americani. Raisi, capo della magistratura, era stato oggetto di sanzioni statunitensi nel 2019 a causa del suo coinvolgimento nelle esecuzioni di numerosi prigionieri politici negli anni ‘80 così come per la repressione delle proteste alla fine della prima decade del 2000. La sua elezione aumenterà le tensioni già altissime con Washington, Israele e la cosiddetta “Nato araba”, nemiche giurate di Teheran.

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