Ammesso, ma non concesso che esista, l’Inferno è il posto giusto per mercanti di morte, padroni e Stato che li protegge.
Il Calp è stato ricevuto dal Papa. Dal Capo di stato del Vaticano. Il quale ha ribadito ai lavoratori il proprio appoggio alla loro lotta contro il traffico di armi e di strumenti di guerra sulle banchine. Lo aveva già fatto mesi fa parlando dei portuali genovesi. Oggi lo ha ribadito ma, nel frattempo, la lotta dei compagni di Genova si è allargata in Italia, in Europa e nel mondo. Ma c’è di più. Un mese fa, lo Stato Italiano e i suoi zelanti magistrati hanno perquisito le case dei compagni e gli hanno notificato l’accusa di associazione a delinquere.
Diciamo che il Papa, in questo caso è stato coraggioso. Lo Stato Italiano invece è vile come sempre. Da oggi la lotta iniziata a Genova sale di un gradino. Apre una contraddizione in più in un sistema che semina guerre, carestie, massacri in nome del profitto. Una contraddizione che si è aperta non certo perché qualcuno ha letto una enciclica. Ma perché un gruppo di lavoratori portuali ha, in maniera autonoma, fatto partire una lotta giusta e sacrosanta.
Il Calp è, ancora una volta, l’orgoglio della classe operaia genovese e non solo. Una classe operaia che non andrà in Paradiso, non esiste probabilmente neppure quello, ma qualcosa di reale, concreto e a favore degli sfruttati dimostra di saperlo fare. Bene.
Qui l’articolo di Genova 24.
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