L’attentato effettuato da sabotatori ucraini al ponte che collega la Crimea alla Russia ha innescato una pesante reazione da parte di Mosca. Anche la lontana città di Leopoli, vicina al confine con la Polonia e centro di smistamento delle forniture militari Nato all’Ucraina, è stata bombardata questa mattina: lo ha confermato il governatore regionale, Maxim Kozitski, precisando che i bombardamenti russi hanno colpito “infrastrutture energetiche” e costretto la popolazione a “restare nei rifugi”.
A Kiev, secondo le segnalazioni del sindaco Vitali Klitchko sono state colpite le infrastrutture cruciali della città. Secondo quanto riporta la Tass sarebbe stato colpito anche L’edificio dei servizi di sicurezza ucraini che si trova in via Vladimirskaya.
Lo stesso Zelensky ha lanciato un appello ai suoi cittadini: “Vi chiedo di non lasciare i rifugi”. Tra coloro che si sono dovuti precipitare nei rifugi c’è anche commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders.
Su Zaporizhzhia durante la notte sono caduti 7 missili. Missili russi si sono abbattuti anche su Odessa, Dnipro, Zhytomyr, Khmelnitsky e Ternopil. Kharkiv, colpita, è senza luce.
Sarebbero almeno 75 i missili che sono stati lanciati sinora negli attacchi russi in corso di questa mattina contro diverse città dell’Ucraina. Lo ha affermato il capo di Stato maggiore delle forze armate ucraine, Valerii Zaluzhnyi, in un tweet sostenendo che una quarantina di essi sono stati intercettati. Ma secondo altre fonti le esplosioni dovute ai missili nelle varie città ucraine sarebbero molte di più di quanto dichiarato dalle autorità ucraine: circa 60 a Kiev, 15 a Odessa, 15 a Leopoli, 47 a Nikolaev, 20 a Kharkhiv, 27 a Vinnitsa.
I servizi di intelligence britannici ammettono che la Russia sta continuando con le sue operazioni offensive nel settore centrale del Donbass, “soprattutto vicino alla città di Bakhmut“.
Secondo l’aggiornamento quotidiano dell’intelligence britannica “nell’ultima settimana le forze russe hanno avanzato fino a 2 chilometri in direzione di Bakhmut, riuscendo quasi a entrare nella città, che è stata ampiamente danneggiata dai bombardamenti”.
La risposta della Russia all'”atto terroristico” compiuto dallo “Stato fallito dell’Ucraina” colpendo il ponte di Crimea è “la distruzione diretta dei terroristi” ha commentato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev secondo quanto riporta Telegram.
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