Il carovita è già pronto ad azzannare salari e pensioni. È aumentata infatti la bolletta del gas per le famiglie ancora con regime di mercato tutelato. Nel mese di dicembre e per i consumi dello stesso mese, per le famiglie si registra un aumento del 23,3% della bolletta, rispetto a quella di novembre.
A comunicarlo è l’Arera spiegando che a dicembre il prezzo della materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è stato fissato in 116,6 euro/MWh, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese. Nelle prime settimane di dicembre le quotazioni del gas hanno raggiunto anche punte di circa 135 euro/MWh.
Ma a gennaio scatterà anche l’aumento del prezzo dei carburanti, per la decisione del governo di abolire lo sconto sulle accise rimasto in vigore fino al 31 dicembre. Lo sconto sulle accise era stato introdotto dal governo Draghi per venire incontro alle famiglie sempre più alle prese con l’inflazione , il caro energia e gli effetti delle sanzioni contro la Russia. Ma adesso lo sconto non è stato esteso al nuovo anno. Il governo Meloni ha ritenuto di non prorogare ulteriormente lo “scudo”. Non solo. Il provvedimento di fine novembre (“Misure urgenti in materia di accise sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi meteorologici”), se da una parte ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 il taglio delle accise sui carburanti, dall’altra aveva già dimezzato lo sconto.
Sul piano locale, invece, nei prossimi mesi sono previsti gli aumenti dei biglietti dell’autobus in diverse città, con punte fino al 33%.
Infine, aumentano anche i pedaggi autostradali. Con il nuovo anno è infatti scattato l’aumento del 2% per i pedaggi di Autostrade per l’Italia. Per luglio è previsto un altro aumento dell’1,34%.
Benvenuti nel primo anno di governo della Meloni, impegnata a fare le stesse cose che hanno fatto i governi precedenti, anzi peggio (vedi la fine dello sconto sulle accise della benzina). Invocare lo sconto sulle accise dai banchi dell’opposizione ed eliminarlo da quelli del governo è una furbata diventata fin troppo fastidiosa. Ma in fondo è bene sapere che per il governo lavoratori, pensionati, disoccupati non sono una priorità, mica sono albergatori, ristoratori, industriali o faccendieri.
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