Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

15/06/2023

Non in nostro nome

Dopo la morte di Silvio Berlusconi, il Governo Meloni ha deciso di disporre il “lutto nazionale” per la giornata di oggi, mercoledì 14 giugno, che prevede bandiere a mezz’asta «sugli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all’estero». Mai era stato disposto tutto questo per un presidente del Consiglio. Inoltre si è deciso di sospendere i lavori di Ministeri e Camere per 7 giorni.

“Ci rifiutiamo di partecipare al lutto nazionale volto a celebrare un nemico” afferma in una nota Potere al Popolo che ha avviato una campagna sui social media per opporsi a questa decisione del governo. “Noi siamo coloro che abbiamo pagato e paghiamo sulla nostra pelle decenni di berlusconismo, di commistione tra politica, mafia, fascismo e leghismo, evasione fiscale e speculazione ai danni della nostra gente”.

Due giorni fa era stato il Rettore dell’università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, ad annunciare che non avrebbe esposto la bandiera a mezz’asta sull’ateneo. “Nonostante la Presidenza del Consiglio abbia disposto le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici da oggi a mercoledì, mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano. Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università” aveva scritto Montanari in un appello “a tutta la comunità”.

A sostegno di Montanari è partita una raccolta di firme. “Esprimiamo solidarietà e consenso per la scelta odierna del Rettore Tomaso Montanari” è scritto nella la petizione online lanciata su Change.org a sostegno della decisione del rettore dell’Università per Stranieri di Siena (Unistrasi) di non esporre bandiere a mezz’asta, nonostante le disposizioni della presidenza del Consiglio dei Ministri, in occasione della giornata di lutto nazionale indetta per la morte di Silvio Berlusconi.

Invitando a sostenere la petizione, Paolo Ferrero del PRC sottolinea la “pietas per l’uomo morto Berlusconi” ma anche la “totale condanna per la negatività della sua azione politica, nessun funerale di stato per un membro della P2, con superfici di contatto con la mafia, che ha mercificato il corpo delle donne e ha mostrato piena indifferenza alla legalità”.

Tra chi contesta la decisione dell’esecutivo di decretare il lutto nazionale per Berlusconi c’è anche l’ex ministra della Sanità Rosy Bindi: “I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano” dice l’ex presidente del PD “ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”.

In giro per l’Italia, in alcuni comuni della Toscana, si segnalano episodi di disobbedienza al lutto nazionale per Berlusconi.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento