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06/04/2025

Il centrosinistra tradirà i 100mila di Roma, ci vuole una mobilitazione pacifista indipendente

La manifestazione del 5 aprile a Roma è stata una grandissima, sovrastante, risposta al partito della guerra, che era sceso in piazza con il quotidiano La Repubblica e con i fondi del Comune di Roma.

Il palazzo mediatico guerrafondaio schiuma rabbia e livore di fronte al successo di una manifestazione che ha visto mobilitarsi di nuovo tanto popolo della pace, come era avvenuto in passato con le tante guerre della NATO, tra cui in particolare quella che portò al criminale bombardamento di Belgrado, con il governo D’Alema-Mattarella.

La manifestazione è stata bellissima, tanti interventi sul palco hanno detto bene cose giustissime, ma gli annunci dei leader politici presenti, giusti lo sono stati molto meno.

Prima di tutto gli abbracci tra Conte e la delegazione del PD guidata da Boccia suscitano giustificato stupore in chi, forse ingenuamente, è ancora attento alla differenza tra ciò che si dice e ciò che si fa.

Ma come, il rappresentante di un partito che ha appena votato “SI” ad un folle documento UE per il riarmo e la guerra e il leader che ha portato in piazza 100.000 persone contro di essi, affettuosamente proclamano l’alleanza tra loro? E su quali contenuti? Su quel mantra che tutti i politici in manifestazione hanno ripetuto: “no al riarmo nazionale, sì alla difesa comune europea”? E che diavolo vuol dire? Se non è zuppa è pan bagnato.

Ma se dovessero vincere le elezioni questi politici le taglierebbero davvero le spese militari, rifiutando i vincoli NATO ( che nessuno di loro ha nominato) e UE, oppure no?

Alla fine i salmi finiscono in gloria, mentre le decisioni pratiche devono obbedire o rompere rispetto a UE e NATO. E finora tutti, ma proprio tutti, i governi di centrosinistra e cinquestelle a quei vincoli e a quelle spese per armi e guerra hanno sempre obbedito. La diffidenza allora non è “settarismo”, è pura presa d’atto della realtà.

Se il ripudio popolare del riarmo guerra verrà ancora una volta usato dal centrosinistra strapieno di guerrafondai, allora i 100.000 in corteo saranno di nuovo traditi.

Per evitare che la storia si ripeta, bisogna continuare la mobilitazione contro riarmo e guerra e renderla indipendente da chi vuole usarla per tornare a fare quello che ha sempre fatto.

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