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05/04/2025

La piazza operaia dell’USB denuncia l’emergenza salari e dice no al riarmo

Quando dal palco dell’Usb di piazza SS Apostoli ha preso la parola la madre di Patrizio Spasiano, giovanissimo operaio “morto sul lavoro” perché investito di ammoniaca, tutti hanno compreso che oltre a quelle oltre i confini c’è una guerra interna che fa centinaia di vittime ogni anno: quella sul lavoro, contro la quale i governi recalcitrano, la politica latita e i lavoratori muoiono.

L’assemblea operaia in piazza convocata da tempo dall’Unione Sindacale di Base sull’emergenza bassi salari e lavoro povero – oltre che sul no al riarmo – ha inteso mettere al centro dell’attenzione una questione diventata decisiva per milioni di lavoratrici e lavoratori.

I bassi salari in Italia sono adesso rilevati un po’ da tutti come problema – dai centri studi alle istituzioni preposte – ma se ne guardano bene dall’affrontare la questione. E non ci sono solo i salari fermi ormai da decenni in ogni categoria, ci sono anche i salari divorati dal costo degli affitti e dalla speculazione sulla situazione abitativa che erode quantità insopportabili dei redditi da lavoro. E poi ci sono i salari divorati dalle spese sanitarie dove ormai si deve scegliere se pagare i privati per curarsi o rinunciare alle cure stesse.

“Questo trend ci porterà tra quindi anni a quindici milioni di poveri assoluti e a 22milioni di persona in povertà relativa” ha denunciato Guido Lutrario che ha ricostruito sia il crollo che la disparità dei salari dei lavoratori italiani rispetto agli altri paesi.

E dentro questo contesto i governi dell’Unione Europea intendono spendere 800 miliardi per il riarmo e le spese militari dopo che hanno dissanguato con i tagli alle spese e ai servizi, l’austerità e i vincoli di bilancio intere società per decenni. Sta dentro questa contraddizione la forza dello slogan “Abbassate le armi, alzate i salari” che il sindacato da tre anni evoca in tutte le piazze, le manifestazioni, gli scioperi.

Lo hanno denunciato i molti interventi che si sono alternati dal palco dell’Usb in piazza SS Apostoli. Abbiamo ascoltato intervenire lavoratori e delegati di servizi ormai strategici come i trasporti e la logistica, protagonisti degli scioperi di questi mesi. E poi le fabbriche come la Jabil e i portuali, i dipendenti pubblici e della scuola e quelli ultraprecarizzati delle cooperative sociali e dei multiservizi, gli inquilini che resistono agli sfratti e i movimenti per il diritto all’abitare, i lavoratori della sanità taglieggiati e imbrogliati dalla politica che li ha chiamati eroi nell’emergenza pandemica e poi gli riserva salari e condizioni di lavoro impossibili.

“Perchè i lavoratori dovrebbe essere coinvolti in una guerra che è solo un aspetto della competizione capitalista” è stato dichiarato nelle conclusioni dal palco da Cristiano Fiorentini. Una asserzione che ribadisce che la funzione di un sindacato confederale e conflittuale è quello di difendere gli interessi dei lavoratori ma con questi anche quelli dell’umanità.

Qui sotto tutti gli interventi dell’assemblea operaia in piazza SS Apostoli dell’Usb


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