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24/04/2025

Per Goldman Sachs l’Asia (e soprattutto la Cina) guida la rivoluzione tecnologica

Goldman Sachs è una grande banca che deve fare gli interessi dei suoi investitori e azionisti. Se la nuova frontiera del profitto si prevede possa assestarsi sul terreno delle più avanzate tecnologie, è ovvio che l’istituto deve conoscere i cavalli buoni su cui vale la pena puntare, nei prossimi anni.

Per questo Goldman Sachs ha organizzato il Private Tech Tour 2025, che si conclude oggi: per andare a visionare il lavoro di alcune aziende attive in settori fondamentali per il futuro. Ma la cosa davvero interessante è che queste visite hanno avuto come meta la Cina, in un percorso che si è snodato tra Shanghai e Shenzhen, con tappa a Guangzhou.

Gli analisti della banca statunitense hanno osservato gli impianti di 19 società impegnate in 8 differenti settori produttivi. Tutte insieme sono accomunate dalla produzione elettronica avanzata: robot, droni, spazio, intelligenza artificiale, veicoli. La particolarità evidenziata è proprio che siamo di fronte a un ‘ecosistema’ produttivo completo.

Tutti questi settori di produzione si presentano come altamente integrati a livello verticale (cioè lungo tutta la filiera) e complementari l’un altro nelle evoluzioni previste per i prossimi anni. Infatti, sono tanti i nomi quasi sconosciuti tra le compagnie visitate, ma che ci si aspetta assumano ruoli centrali entro il 2030.

Goldman Sachs consiglia Landmark e VPEC per la fotonica. Horizon Robotics e Pony AI per la guida autonoma. Montage e SICC per i semiconduttori. Viene inoltre segnalata Transsion, attiva nella produzione di smartphone relativamente a basso prezzo – sui 100 dollari – che dominano i mercati africani.

Marc Andreessen, che è un importante informatico e imprenditore statunitense, ha sottolineato come, a suo avviso, nel giro di poco tempo droni, automobili e robot diventeranno le nuove piattaforme universali su cui passeranno le relazioni tra l’uomo e l’ambiente digitale. E la Cina ha messo in piedi una solida capacità produttiva per questi tre settori.

Secondo molti analisi, l’unico che sta costruendo un ‘ecosistema’ imprenditoriale simile a quello cinese è Elon Musk, con Tesla, SpaceX e xAI. Ma si tratta di un unico e isolato caso in un panorama altrimenti frammentato, di fronte a un impegno cinese che viene portato avanti su scala nazionale e, soprattutto, con un forte impulso dalla pianificazione centrale.

Per citare quattro nomi, le cinesi BYD, NIO, Oppo, Xpeng stanno proprio facendo questo: costruire una serie di sinergie tra le loro filiere, in cui si interconnettono logiche ingegneristiche, conoscenza, sviluppo di sistemi hardware e software. Tutti elementi che convivono nello stesso ciclo produttivo e in cui ogni innovazione potenzia l’altra (persino nel settore spaziale).

Goldman Sachs rivela che lungo questa faglia si muoverà la prossima geopolitica delle tecnologie. Ed è su questo che la sfida strategica tra Washington e Pechino si andrà dispiegando. Ad ora, sono gli stessi banchieri statunitensi che riconoscono una posizione di vantaggio al Dragone.

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