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30/04/2025

L’affare portuale a Panama sta per saltare, Li Ka-shing ha sbattuto contro un muro

Un esempio pratico di come la Cina sviluppa una politica economica non subordinata alle imprese private, ma che al contrario le subordina agli obiettivi. Usando le “regole del mercato”, addirittura. Ed anche qualche “esibizione muscolare”...

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Questa volta, l’affare portuale di Li Ka-shing rischia davvero di fallire.

L’Autorità cinese per la Regolazione del Mercato ha chiaramente richiesto che le parti coinvolte nella transazione non adottino alcun metodo per eludere la revisione. Senza l’approvazione, non possono procedere con l’operazione, altrimenti dovranno affrontare conseguenze legali.

Cosa significa? È un messaggio chiaro. Che sia Li Ka-shing, BlackRock o il nuovo entrante MSC Group, nessuno può monopolizzare il controllo globale del trasporto marittimo. Il tentativo di Li Ka-shing di vendere in blocco 43 porti esteri per liquidare e fuggire è ormai impossibile.

Perché l’Autorità cinese per la Regolazione del Mercato ha lanciato questo segnale? Principalmente perché Li Ka-shing non si rassegna e vuole ancora vendere. Inoltre, il gruppo CK Hutchison sta cercando di contrastare la revisione antitrust, giocando la carta della “strategia della cicala dorata che si libera del suo bozzolo” strategia astuta per sfuggire a una situazione difficile). Dopo l’avvio dell’indagine antitrust da parte delle autorità, il gruppo ha annunciato la scissione di parte delle sue attività. Come? Separando le attività di PCCW, controllate dal figlio maggiore Victor Li, per quotarle a Londra.

Perché questa scissione? Primo, per eludere l’indagine antitrust. Se lo accusi di monopolio, lui divide tutto in piccole società. Una parte del patrimonio familiare rimane sotto Li Ka-shing, l’altra viene trasferita al figlio Victor Li, che non è cittadino cinese e gestisce attività estere, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni in Europa. Ad esempio, la più grande compagnia telefonica britannica è stata acquisita da Li Ka-shing. In questo modo, può nascondere gran parte del patrimonio e contrastare l’indagine.

Secondo, per trasferire attività. Il patrimonio di Li Ka-shing si divide in tre macro aree: immobiliare (principalmente in Cina e Hong Kong), energia (in Canada e Regno Unito, dove controlla la terza più grande compagnia petrolifera canadese, Husky Energy, e il 30% della rete elettrica britannica) e porti. È il primo operatore portuale al mondo, con oltre 50 terminal, tra cui il porto di Yantian in Cina, Rotterdam, i porti del Canale di Panama e del Canale di Suez, e altri in Medio Oriente, Europa e Australia.

Se BlackRock o MSC acquisissero questi 43 porti, diventerebbero colossi globali del trasporto marittimo. BlackRock, in particolare, è considerato un “braccio” del governo USA. Trump vorrebbe usarlo per controllare Panama e Suez, e sta già spingendo per il passaggio gratuito di navi militari e commerciali americane. Inoltre, con le basi a Singapore e possibili accordi con la Russia per le rotte artiche, gli USA potrebbero riprendere il controllo globale delle vie marittime, minacciando la Cina.

Per questo la Cina ha condotto esercitazioni militari con l’Egitto (“Falco della Civiltà-2025”): per contrastare i piani di Trump su Suez e sostenere l’Egitto contro le pressioni USA. Li Ka-shing, in questo scenario, non può essere lasciato libero di agire contro gli interessi nazionali. Il suo affare portuale è ormai insostenibile.

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