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23/04/2025

Tentato golpe in Burkina Faso, sotto accusa militari con contatti in Costa d’Avorio

Lunedì sera il governo del Burkina Faso, guidato da Ibrahim Traoré, ha reso noto di aver sventato un tentantivo di colpo di stato orchestrato da alcuni militari del paese, col sostegno di altri nemici organizzatisi in Costa d’Avorio. Il Burkina Faso è uno dei perni dell’Alleanza degli Stati del Sahel (AES), nata nel settembre 2023 e che ha sostenuto posizioni nettamente anti-coloniali.

Il ministro della Sicurezza Mahamadou Sana ha dichiarato alla televisione nazionale che “il meticoloso lavoro dei servizi segreti ha portato alla luce un vasto complotto in corso contro il nostro paese [che sarebbe dovuto] culminare in un assalto alla presidenza del Burkina Faso, mercoledì 16 aprile 2025, da parte di un gruppo di soldati reclutati dai nemici della nazione”.

Alcuni gruppi armati avrebbero colpito in contemporanea per saturare la capacità di risposta delle forze di sicurezza, mentre attraverso la corruzione e la diffusione di false notizie i golpisti avrebbero tentato di indebolirne già prima del 16 aprile l’unità e la responsività. Alcune denunce hanno aiutato i servizi segreti a contrastare il tentativo di rovesciamento del governo.

Il ministro Sana ha fatto i nomi di due personalità specifiche, il maggiore Joanny Compaore e il tenente Abdramane Barry, che sarebbero state le menti dietro il fallito golpe. Una dozzina di altri ufficiali e sottoufficiali sono stati interrogati. Barry è attualmente irreperibile, mentre altri cospiratori sono riparati nella vicina Costa d’Avorio.

Lo scorso luglio, il presidente Traoré aveva detto che proprio in quel paese era stato costituito un vero e proprio “centro operativo per destabilizzare” la giunta burkinabé, in particolare ad Abidjan, la principale città ivoriana. Le accuse al paese vicino di essere coinvolto nei tentativi di destabilizzazioni del Burkina Faso sono state ribadite anche questa volta.

La Costa d’Avorio è uno stato fondamentale nel processo di ridefinizione degli equilibri della regione, e le elezioni del prossimo autunno assumeranno il sapore di un passaggio centrale per il futuro delle influenze in tutto il continente. Dati gli screzi con uno dei rappresentanti dell’AES appare chiaro come ciò sia ben chiaro a tutti gli attori della regione.

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