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11/04/2025

Grecia - Secondo sciopero generale in quaranta giorni

Ieri i lavoratori in Grecia hanno dato vita ad un nuovo sciopero generale che ha investito tutti i settori dell’economia. Lo sciopero è stato indetto per chiedere salari più alti e l’annullamento delle misure di austerità a fronte di un costo della vita salito alle stelle.

Questo sciopero si è svolto appena 41 giorni dopo lo sciopero generale e le proteste di massa dello scorso 28 febbraio per chiedere giustizia per le 57 vittime dell’incidente ferroviario avvenuto a Tempi nel 2023.

Decine di migliaia di lavoratori hanno manifestato mercoledì nella capitale Atene, nella seconda città Salonicco e in altre importanti aree urbane.

Gran parte del trasporto pubblico nella capitale è stato bloccato, con i servizi ferroviari, inclusa la ferrovia suburbana, completamente sospesi. I marittimi hanno sostenuto l’azione di sciopero, con i traghetti rimasti fermi nei porti.

Le scuole sono state chiuse, con la partecipazione allo sciopero degli insegnanti delle scuole primarie e secondarie. Gli studenti hanno aderito allo sciopero per protestare contro i tagli all’istruzione, l’aumento delle tasse universitarie e le università private.

Gli operatori sanitari hanno partecipato, mentre gli ospedali pubblici si occupavano solo di casi di emergenza.

Le principali federazioni sindacali hanno tenuto comizi in Piazza Syntagma e Piazza Klafthmonos, mentre il PAME si è concentrato ai Propilei. A Salonicco, gli scioperanti si sono radunati presso la statua di Venizelos.

L’appello allo sciopero denunciava come la Grecia sia il “penultimo” paese “in tutta l’Unione Europea in termini di potere d’acquisto, con una larga fetta di cittadini che spende più del 40% del proprio reddito per alloggio e riscaldamento”.

I lavoratori hanno risposto con la mobilitazione ad una crisi sociale sempre più disperata, con l’inflazione che si attesta intorno al 3% – superiore alla media europea – e milioni di persone che subiscono un calo reale dei salari. A gennaio, secondo Eurostat, il salario minimo in Grecia era tra i più bassi dell’Unione Europea (UE), dopo quello di Portogallo e Lituania.

Il quotidiano greco Kathimerini scrive che: “A 1.342 euro al mese, lo stipendio lordo medio è ancora inferiore del 10% rispetto al 2010, quando la Grecia ha firmato il suo primo piano di austerità, secondo i dati del Ministero del Lavoro”.

Il salario minimo è aumentato ad aprile da 830 euro al mese alla cifra ancora irrisoria di 880 euro per i lavoratori dipendenti. Per i salariati, la paga giornaliera è aumentata da 37,07 euro a 39,30 euro.

Lo stipendio di un infermiere neolaureato è di soli 863,82 euro al mese, in leggero aumento rispetto agli 803,92 euro del 2011. Per un assistente infermiere, lo stipendio mensile è di soli 736,61 euro, in realtà inferiore ai 757,74 euro del 2011. Gli ospedali greci, al collasso sotto il peso dell’austerità, avrebbero bisogno di altri 45.000 dipendenti per funzionare correttamente.

La Grecia, tra l’altro, è da tempo uno dei Paesi europei con la maggiore spesa militare con una quota del 3,5%, ben al di sopra della quota del 2% del PIL richiesta dalla NATO. Secondo l’Istituto Internazionale di Studi Strategici, negli ultimi 16 anni di brutale austerità, dal 2008 al 2024, i partiti al governo in Grecia hanno sperperato la sbalorditiva cifra di 112 miliardi di euro in spese militari.

Lo sciopero generale di mercoledì si è tenuto pochi giorni dopo che il governo ha annunciato uno stanziamento aggiuntivo di 25 miliardi di euro per la spesa militare nel prossimo decennio nel quadro del furore guerrafondaio che anima i governi dell’Unione Europea.

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