Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Da ciascuno secondo le sue possibilità, a ciascuno secondo i suoi bisogni

06/07/2025

Cile - La vittoria di Jara nelle primarie apre un nuovo scenario politico

Bassa affluenza alle primarie del partito al governo

Concluse le votazioni primarie, la candidata del Partito Comunista celebra una vittoria schiacciante con 824.000 voti, ottenendo oltre il 60%. Duramente sconfitti sono l’ex Concertación e Carolina Tohá, che ha ottenuto 384.000 voti, e il Frente Amplio, con il candidato Gonzalo Winter che ne ha ottenuti 123.000. Mulet, che era solo un candidato simbolico in lizza per un seggio al Senato, ha raggiunto 37.000 voti.

Il fatto che Jeannette Jara e il Partito Comunista (PC) guidino la coalizione elettorale del governo implica un cambiamento radicale nella politica nazionale, che dovrà essere valutato nelle prossime settimane, poiché si apre uno scenario incerto nel contesto delle elezioni obbligatorie (1) e con i candidati di destra che sono da mesi in testa ai sondaggi.

Un’elezione polarizzata tra Kast e Jara con Matthei già esaurita? Un possibile ballottaggio tra Kast e Matthei (2) a causa del basso numero di voti per il partito al governo? Si vedrà.

Mentre i social media e le dichiarazioni della base della candidata del Partito Comunista celebravano la schiacciante vittoria, non si può ignorare l’affluenza estremamente bassa alle primarie del partito al governo. Solo 1.372.361 voti, pari ad appena il 9% del totale degli elettori. Si tratta dell’affluenza più bassa dall’istituzione delle primarie, dopo tre primarie realizzate, il che segna un fallimento politico complessivo per il governo.

Nelle primarie del 2021 tra Jadue (3) e Boric, il totale dei voti è stato di 1.750.889 (1.058.027 per Boric e 692.862 per Jadue). Vale a dire, in quelle primarie, a cui l’ex Concertación non ha partecipato, hanno votato 400.000 persone in più rispetto alle primarie di questo 2025, che inoltre sono primarie volontarie, ma nel quadro di elezioni che saranno obbligatorie.

Jara ha ottenuto poco più di 800.000 voti e, sebbene abbia superato di oltre 120.000 voti il risultato nelle primarie del PC con Jadue nel 2021, ciò è dovuto principalmente al risultato estremamente basso di Gonzalo Winter. Questo indica che molti elettori di Boric nelle primarie del 2021 sono passati a Jara, mentre molti altri semplicemente non sono andati a votare.

Questo risultato elettorale mostra il deterioramento di una coalizione indebolita dopo oltre tre anni di governo Boric, che non è riuscito a esprimere un nuovo spazio politico a livello nazionale, ma piuttosto una riorganizzazione interna delle proprie forze, attirando meno elettori rispetto alle primarie precedenti, riflettendo così un governo che ha deciso di aderire al “Socialismo Democratico” e di instaurare l'“ordine neoliberista” e la crescita economica.

Sconfitta schiacciante per l’ex Concertación e il Frente Amplio

Gonzalo Winter, il più fedele rappresentante della continuità di Gabriel Boric, amico di lunga data del Presidente e militante del suo partito, non è riuscito a raggiungere il 10% dei voti totali. Questo segna una crisi importante della sua elezione, in una campagna elettorale che non ha avuto successo e che ha cercato di essere il più fedele seguace dell’eredità di Boric, arrivando persino a difendere l’accordo tra governo e Soquimich e ad attaccare Jara per essere un militante comunista.

D’altra parte, la crisi dei partiti della ex Concertación continua ad aggravarsi. Il risultato è stato un vero disastro elettorale per loro. Nelle precedenti primarie, non si sono tenute elezioni “formali” tramite il SERVEL [ndt: Servizio Elettorale], ma primarie non ufficiali organizzate dai partiti politici, dove hanno votato solo 150.000 persone.

In queste elezioni, Tohá è chiaramente passata dal più al meno, perché il suo miglior “momento elettorale” è stato quando era l’unica candidata del partito al governo (prima della candidatura di Winter e di Jara). Una candidata debole che ha anche finito per ricorrere a una campagna con gesti di destra basati sull'“anticomunismo” e che non è riuscita a superare il 30%.

Sebbene Tohá nelle sue dichiarazioni iniziali abbia affermato che avrebbe fatto quadrato intorno alla candidatura di Jara e ha fatto appello all’unità, le pressioni all’interno del progressismo neoliberista saranno grandi per differenziarsi dal PC-FA, e non è escluso che cercheranno un candidato alternativo legato alla DC o un indipendente come Harold Mayne Nichols, che attualmente sta raccogliendo firme come candidato indipendente. Non vanno dimenticate le dichiarazioni di Oscar Landerretche sulla contrapposizione tra PC e Frente Amplio e sulla violenza di piazza.

Questi risultati saranno di grande importanza in vista delle elezioni parlamentari di quest’anno, poiché il fatto che il PC guidi la coalizione indebolirà la possibilità di posizionare candidati dell’ex Concertación nelle liste. Per questo motivo, le dichiarazioni di molti dei suoi personaggi nella stampa puntavano a un’unica lista, ma ci saranno sicuramente settori che spingeranno per liste separate tra “Socialismo Democratico” con la DC e quello che finora è noto come “Apruebo Dignidad” (PC più Frente Amplio e Umanisti).

La schiacciante vittoria di Jara, il rinnovato bacheletismo e l’anticomunismo di destra

Questa è una netta vittoria del Partito Comunista all’interno della coalizione di governo, nonostante la quantità totale dei voti alle primarie.

Jara ha sconfitto Tohá e Winter dopo un’ultima settimana di rabbiosa e intensa retorica anticomunista da parte dei candidati dell’ex Concertación e, in una certa misura, anche del Frente Amplio.

La destra sta già dispiegando un’offensiva di retorica “anticomunista” che deve essere contrastata con fermezza. Ciò è stato evidente nelle interviste rilasciate da Pablo Longueira e nelle dichiarazioni rilasciate da Johannes Kaiser e da altri leader di destra dopo le elezioni.

E in vista del primo turno, le grandi imprese, la destra, settori dell’ex Concentración e della politica tradizionale non esiteranno a cercare di “polarizzare” contro l’idea di una possibile presidenza comunista, promuovendo una retorica anticomunista che Tohá ha già utilizzato e che la destra stessa ha adottato.

Cercheranno di demonizzare Jara e, in questa demonizzazione, attaccheranno tutto ciò che appaia di sinistra, attaccando tutte le organizzazioni popolari, di sinistra o sociali, al di là della candidatura di Jara.

Ancor più considerando che i candidati più forti sono quelli di destra, con il Partito Repubblicano che sta avanzando. Nell’ultimo sondaggio CADEM pubblicato il giorno delle primarie, Matthei ha subito un calo di 9 punti percentuali, scendendo al 10% dei voti, e José Antonio Kast è salito per la prima volta in testa al sondaggio settimanale, raggiungendo il 24% di intenzioni di voto.

Alcuni analisti sostengono che la candidatura di Jara favorisca la possibilità di un ballottaggio tra Kast (che ha cercato di “moderarsi” e presentarsi come più istituzionale, ulteriormente favorito dall’esistenza di Kaiser, che lo presenta come più centrista) e Matthei, che dialogherà con il centro della ex Concertación.

Questo resta da vedere e non è certo. Quel che è certo è che la destra cercherà di mantenersi all’offensiva con la sua campagna politica ed elettorale, basata su una retorica securitaria, sostenendo misure neoliberiste e contro le maggioranze lavoratrici, e dobbiamo affrontare questi attacchi con organizzazione, mobilitazione e unità nella lotta.

Di fronte a questi attacchi, come La Izquierda Diario, saremo in prima linea nella lotta contro l’estrema destra e fare fronte con la lotta e la mobilitazione, come abbiamo fatto contro la proscrizione e l’operazione giudiziaria contro Daniel Jadue, al di là delle nostre profonde differenze con il Partito Comunista.

E poiché comprendiamo che sono centinaia di migliaia le persone che guardano con simpatia alla candidatura di Jara, che nutrono illusioni relative alla sua candidatura e che vedono con preoccupazione l’offensiva della destra, sosterremo la loro lotta contro gli attacchi della destra. Tuttavia, crediamo che affrontare la destra e l’estrema destra non sarà possibile con una candidatura “di centro” che cerca riforme negoziate con una presunta “destra democratica”.

La campagna di Jara ha costantemente cercato di dialogare “con il centro”, pur mantenendo accenni a sinistra con alcune critiche al partito “boricista” al governo, ad esempio criticando l’accordo Codelco-SQM.

Ma il suo riferimento alla figura di Michelle Bachelet è stato evidente (l’ha definita una delle sue principali referenti politiche in Cile in un dibattito presidenziale, senza menzionare, ad esempio, militanti comuniste storiche come Gladys Marín, e le ha riservato un posto speciale nel suo evento dopo l’annuncio dei risultati elettorali).

Questo si è riflesso anche nella sua campagna, dove ha giocato la carta di figura “vicina” agli elettori e di “donna d’impegno”, rimarcando la differenza con la provenienza d’elite di Winter o con i legami che ha Carolina Tohá con la politica tradizionale.

Innegabili sono le tensioni all’interno del Partito Comunista, dove Jara ha cercato di differenziarsi dal suo stesso partito durante tutta la campagna, messa a dura prova dal settore di Lautaro Carmona (presidente del PC), che ha dovuto smentire in più di un’occasione. Ad esempio, quando Carmona ha accennato alla possibilità che Jadue potesse avere un ruolo nella campagna o la possibilità che in un potenziale governo di Jara si darà impulso a un nuovo cambiamento costituzionale. Entrambe questioni che Jara ha poi respinto categoricamente in più momenti della campagna.

Ma più in generale, da diversi anni il Partito Comunista persegue una politica di integrazione nel regime politico, prima appoggiando la Concertación al ballottaggio, poi firmando patti per omissione e infine entrando direttamente nei governi a fianco della Democrazia Cristiana o dei partiti neoliberisti della Concertación.

Quanto più si sono rafforzati elettoralmente, elevando il profilo delle proprie figure, tanto più hanno costruito dialogo, politiche e ponti con il centro. Questa dinamica andrà nuovamente ad accelerare e aumentare in questa campagna elettorale per il primo turno che sta iniziando.

Molte e molti si sono entusiasmati per la candidatura di Jara e per l’idea di una militante comunista candidata a La Moneda. Ma la verità è che il Partito Comunista si è andato trasformando in un partito socialdemocratico, che è riuscito a rafforzarsi a costo di paralizzare e deviare i processi di mobilitazione e organizzazione popolare, come si è visto dopo la rivolta di Ottobre [ndt:2019].

Jeanette Jara proporrà la smilitarizzazione del territorio Mapuche, sosterrà la rottura dei rapporti con lo Stato genocida di Israele, si pronuncerà chiaramente sulla scomparsa di Julia Chuñil?

In un contesto di rafforzamento della destra e dell’estrema destra, e di un governo che ne ha assunto l’agenda (ad esempio militarizzando il Wallmapu, approvando la Legge del “grilletto facile”, sgomberando accampamenti, consolidando gli affari delle AFP, ecc.), per affrontare l’offensiva della destra dobbiamo fare affidamento sulla forza dell’organizzazione, del coordinamento e sull’unità delle cause e delle lotte.

Note

1) ndt: votare alle elezioni in Cile è diventato obbligatorio dal 2021. Non lo è per le primarie.

2) ndt: José Antonio Kast Rist e Evelyn Rose Matthei Fornet sono entrambi candidati di estrema destra. Kast è stato sconfitto dall’attuale presidente Boric al ballottaggio nelle elezioni del 2021.

3) ndt: Daniel Jadue è membro del Partito Comunista. Sindaco di Recoleta dal 2012 è stato vittima della pratica del lawfare dal 3 giugno 2024, che ha comportato il suo arresto e gli attuali domiciliari, sia per impedirgli di proseguire le sue politiche estremamente favorevoli alla popolazione in campo abitativo, sanitario, culturale ecc. sia per impedire la sua candidatura alle attuali primarie e poi quindi alle presidenziali.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento