Per la prima volta al mondo
un'equipe di scienziati - quelli dell'Università di Caen - ha studiato
sul lungo termine l'impatto sulla salute di un Ogm e di un pesticida
prodotti dalla Monsanto. Dimostrando che sono altamente tossici e
pericolosi.
Contro chi denunciava il pericolo per l’ambiente
e per la salute rappresentato dagli Ogm – gli organismi geneticamente
modificati – si è scatenata negli ultimi anni una campagna di
criminalizzazione mediatica e politica da far invidia alla caccia alle
streghe. Chi avvertiva sui rischi che l’uso dei prodotti agricoli
geneticamente modificati comportava è stato accusato di volta in volta
di essere antimoderno, di tollerare la morte per fame di milioni di
persone ogni anno, e di altre nefandezze del genere.
Agli allarmi lanciati dagli attivisti dei movimenti sociali – in
particolare dai rappresentanti di Via Campesina e di quel mondo
dell’agricoltura strozzato dalla diffusione degli Ogm – le grandi lobby
dell’agro-business sostenute dal loro apparato di fiancheggiatori nei
media e nella politica rispondevano promettendo che i nuovi prodotti
transgenici avrebbero risolto come d’incanto il problema della fame nel
mondo, avrebbero abbattuto i costi dei prodotti agricoli rendendoli
accessibili a tutti, avrebbero reso fertili terreni desertici e
inospitali. Nulla di tutto questo è naturalmente avvenuto, anzi. Gli
ogm hanno gettato sul lastrico decine di milioni di agricoltori (in Asia
e Africa in particolare), hanno consegnato a poche multinazionali il
controllo del mercato dei semi in tutto il pianeta ed hanno ridotto la
varietà delle produzioni agricole, causando spesso danni gravi in aree
del pianeta divenute così sempre più dipendenti dalle importazioni
provenienti da Stati Uniti ed Europa.
Ma ora un’altra notizia
getta un’ombra macabra sulla diffusione dei prodotti geneticamente
modificati. Che non solo sono pericolosi per la biodiversità ed
antieconomici, ma rappresentano anche un fattore di rischio per la
salute degli esseri umani e degli animali. Uno studio condotto
dall’Università di Caen su 200 cavie e pubblicato ieri rivela infatti
che il mais ogm è altamente tossico, tanto da provocare enormi tumori
sui topi utilizzati nell’esperimento condotto in tutta segretezza per
evitare boicottaggi e sabotaggi. L’equipe dell’Università della Bassa
Normandia ha condotto il suo studio su una varietà di mais e su un
erbicida molto diffuso, il Roundup, entrambi prodotti dal gigante
dell’agricoltura geneticamente modificata, la statunitense Monsanto,
acclarando gli effetti nefasti sulla salute. “I risultati sono
allarmanti'' ha detto il coordinatore dello studio, Gilles-Eric
Seralini, ricercatore di biologia fondamentale e applicata
all'Università di Caen e autore del libro 'Tous cobayes' (Tutte cavie).
“Le conclusioni del nostro rapporto – spiega Seralini - dimostrano un
effetto tossico del mais transgenico e del Roundup sull'animale e ci
portano a pensare che (queste sostanze, ndr.) siano tossiche anche per
l'uomo. Diversi test che abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella
stessa direzione''. E aggiunge: ''dallo studio emerge che anche a
piccole dosi, l'assorbimento a lungo termine di questo mais, così come
del Roundup, agisce come un veleno potente e molto spesso mortale, i cui
effetti colpiscono prioritariamente i reni, il fegato e le ghiandole
mammarie''. Durante l'esperimento i ricercatori hanno ripartito i 200
topi-cavie in tre gruppi alimentandoli per due anni rispettivamente con
mais Ogm NK603, Mais Ogm trattato al Roundup, e mais non Ogm trattato
con l'erbicida. Rispetto a un altro gruppo di topi-campione, non
alimentato con l'Ogm e il pesticida, il primo topo-cavia é morto un anno
prima e al 17/o mese di esperimento si è osservato che i topi
alimentati con gli Ogm hanno una mortalità di cinque volte superiore
rispetto agli altri. ''Nei tre gruppi i ricercatori hanno constatato una
mortalità da due a tre volte superiore nei topi femmina e la comparsa
di tumori nei topi di entrambi i sessi fino a tre volte maggiore”
spiegano i ricercatori.
La tesi ufficialmente sostenuta finora
dalla Commissione Europea che gli ogm erano innocui e che i controlli
finora effettuati erano sufficienti a fugare ogni dubbio era stata già
contestata da alcuni Paesi. Ad esempio proprio dalla Francia che aveva
adottato una clausola di salvaguardia per impedire la coltivazione del
Mon 810 sul suo territorio.
Ma ora per la prima volta al mondo
si è studiato sul lungo termine l'impatto sulla salute di un Ogm e di un
pesticida, cosa che non era mai stata fatta dai governi e dalle
industrie, semmai interessati a nascondere gli effetti nefasti degli
organismi mutati. Il governo francese ha raccolto, almeno a parole,
l’allarme lanciato dallo studio della sua università. Il ministro
dell'Agricoltura di Parigi, Stephane Le Foll, ha chiesto che vengano
attuate procedure di omologazione degli Ogm in seno all'Ue ''molto più
strette'', mentre la Commissione europea ha subito chiesto che il
rapporto sia sottoposto all'Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa).
Ma chi ha reagito più duramente è stato l’ex leader contadino francese
Josè Bovè, attualmente promosso alla carica di vicepresidente della
commissione agricoltura di Parigi, che ha richiesto all'Ue la
sospensione immediata delle autorizzazioni per la coltivazione di mais
geneticamente modificato. Una richiesta che ha fatto sobbalzare le lobby
pro-ogm in tutto il continente. "Lo studio effettuato dall'università
di Caen sulla pericolosità per l'uomo dei prodotti ogm è certamente
un'indagine seria. Ma non deve in alcun modo creare inutili allarmismi,
né cancellare i moltissimi anni di ricerca in materia" è stato
l’incredibile e cinico commento di Rocco Tiso, presidente nazionale
Confeuro. Per Tiso - che se la prende proprio con Bovè - "richiedere
alla Ue, come ha fatto oggi il vicepresidente della commissione
agricoltura, la sospensione immediata delle autorizzazioni per la
coltivazione di mais ogm potrebbe essere una mossa avventata e inutile.
E' certamente di primaria importanza salvaguardare la salute dei
cittadini che consumano ogni giorno i prodotti della terra. Ma Bruxelles
prima di cambiare radicalmente opinione in materia -conclude il leader
Confeuro- dovrà avere a supporto prove evidenti e convincenti". Non sia
mai che la difesa della salute e dell’ecosistema mettano a rischio i
profitti delle multinazionali…
Fonte
Fortuna che l'UE ha una posizione chiara sugli ogm, ma soprattutto garantista nei confronti della qualità alimentare e della salute delle persone (che ovviamente non si prendono mai la briga di capire se stanno mangiando merda o meno).
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