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21/09/2012

Telese sponsorizza Delle Chiaie e i partigiani contestano

Ha appena aperto un giornale che si presenta come "progressista", ma trova modo di sponsorizzare un libro impiastrato da Stefano Delle Chiaie.

Davvero singolare la scelta "politica" dell'ex redattore de "Il giornale" di Feltri, foglio della destra berlusconiana, poi passato nell'entourage de "Il fatto quotidiano" per uscirne poi in polemica con le presunte "inclinazioni grilline" di Antonio Padellaro e Marco Travaglio (altro ex de "Il giornale", pur se con Montanelli e prima dell'acquisto da parte del Cavaliere).
Ha aperto "Pubblico", foglietto che cerca di farsi spazio nell'affollatissimo - ma poco acquistato - supermercato dell'informazione di "centrosinistra perbenista". E come se non sapesse nulla della storia d'Italia accetta di postfatare nientemeno che uno sproloquio scritto di Stefano Delle Chiaie, detto "er Caccola", protagonista assoluto della stagione stragi di stato-servizi segreti-Cia, fuggito in Spagna e poi nella Bolivia del dittatore Banzer. Il "Condor" che risuona anche nel titolo, ricordiamo, è un'evocazione diretta dell'"Operazione Condor" con cui la Cia concretizzò la volontà statunitense di "sradicare" i movimenti comunisti dall'America Latina.
Una scivolata? No, una provocazione professionale tra due provocatori di diversa specializzazione. Telese nell'informazione, Delle Chiaie nei bassifondi della marginalità politica. Non possiamo dimenticare infatti, che l'"esplosione" giornalistica di Telese non è avvenuta con qualche scoop o pezzo ben scritto, ma per un libro "compassionevole" sulla destra fascista degli anni '70 ("Cuori neri"). Tratto comune tra i due commensali? Per entrambi bisogna "superare la divisione tra destra e sinistra", creando "cose" dominate dalla destra estrema (capitali incerti, composizione spuria, idee vaghe contro qualche "-ismo" cambiabile a piacere, ecc), cui abbocca qualche deficiente proveniente dalla "sinistra". Possibilmente "estrema", così si può cucinare il piatto in cui Delle Chiaie ha inzuppato il biscotto "conto terzi" per una vita: gli "opposti estremismi" utili per mantenrre il potere ben ancorato al "centro" (ieri la Dc, oggi il "montismo"). Insomma, un teorico-pratico dell'infilitrazione; un precursore di quelle tecniche che successivamente sono state sviluppate in modo diffuso, grazie a anche alla dabbenaggine di movimenti e partiti di sinistra che hanno smarrito la consapevolezza di sé e del mondo in cui si trovano a vivere.

Stavolta però la cosa non è passata sotto silenzio grazie a molti compagni, democratici e vecchi partigiani calabresi, che si sono precipitati a contestare il vecchio fascista sempre in piedi (stavolta non c'era, come a Roma, Sandro Provvisionato; altro "dietrologo" professionista che si dichiara "di sinistra" e che potete vedere nella prima foto al tavolo con Delle Chiaie).
Stupisce, in negativo, la scelta de "Il Manifesto" di collocare la notizia tra le brevi di pagina 6. Un posto quasi invisibile ai più. Peccato, hanno perso un'altra occasione (speriamo per loro che non sia l'ultima) per fare un'informazione di sinistra e segare le gambe in partenza a un foglietto che si presenta come "concorrente" sullo stesso terreno, ma con un occhio fermo alla "governabilità". Ovvero all'ala "montiana" del Pd.

Ecco il trafiletto nascosto, con la notizia secca.

"L'aquila, il condor, er caccola e la pasionaria nera da una parte. Partigiani e sindacalisti dall'altra. E in mezzo Luca Telese. Finisce quasi in rissa la presentazione dell'ultimo libro di Stefano Delle Chiaie, «L'Aquila e il Condor», organizzata dall'associazione culturale di estrema destra Furor nella sala consiliare della Provincia. L'evento fa infuriare i partigiani e la Cgil. In una nota l'Anpi ha contestato l'iniziativa e attaccato la presidente Wanda Ferro (Pdl, già missina). «Abbiamo appreso della presenza del fascista plurinquisito Delle Chiaie a Catanzaro - dice Mario Vallone, presidente provinciale Anpi -. Stendiamo un velo pietoso su alcuni partecipanti. Il fatto grave sono le Lezioni di Storia della Presidente della Provincia». Delle Chiaie è arrivato in Calabria per presentare il suo libro incentrato sugli anni di piombo visti con gli occhi di un protagonista: dalla strage di piazza Fontana a quella di Bologna passando per il golpe Borghese. Nel mirino dei contestatori finisce anche il direttore di Pubblico, autore della postfazione del libro. Il nome di Delle Chiaie, fondatore di Avanguardia Nazionale oggi ottantenne, appare in tutte le vicende più controverse del Paese, ma anche in attività paramilitari in Sudamerica. Aspetti che agli occhi dei partigiani hanno reso indegna l'ospitalità offerta da Ferro, definita dall'Anpi "rappresentante fino a prova contraria di un'istituzione democratica che lei può presiedere grazie alla lotta dei partigiani che hanno liberato l'Italia dalla dittatura fascista». (Silvio Messinetti)."

Fonte

Telese è proprio un opportunista di gran caratura se riesce a passare con tanta leggerezza dall'elogio di Enrico Berlinguer al reggere il catetere a Stefano Delle Chiaie.

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