Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

05/09/2012

Bassi salari, flessibilità e pensioni di sopravvivenza, ecco il modello tedesco

Per la serie "i sogni infranti del provincialismo italiano" un'interessante traduzione che aiuta a fare le pulci al tanto invidiato modello tedesco che miete successi (o vittime a seconda dei punti di vista) grazie alla precarizzazione interna e al capitalismo di rapina praticato all'estero.


Propaganda e provincialismo, nel momento in cui si cerca di mettere mano al disastro italiano, guardano alla Germania come ad un luogo mitico dove, sul piano della redistribuzione sociale, tutto funziona. Non è ovviamente così. Naturalmente in Germania il livello di efficienza e di innovazione dello stato, dell'amministrazione e delle politiche sociali non è comparabile rispetto all'Italia. Ma quello che è accaduto nelle politiche del lavoro, in un lungo processo che comincia dagli anni '90, deve far riflettere.
Punto di svolta delle politiche del lavoro tedesco è la riforma Hartz IV, voluta dal governo socialdemocratico a guida Schroeder. Hartz IV diminuisce le prestazioni sociali ai disoccupati, in termini economici e di servizi. Hartz IV è stato concepito per spingere masse di salariati quanto più possibile verso il salario stabilito dal mercato del lavoro. Nell'intervista che pubblichiamo, dal blog "voci dalla Germania", Hartz IV viene definito lo strumento più importante per lo spostamento di risorse dal basso verso l'alto della società tedesca. Oltretutto, con le dovute immissioni di flessibilità, nelle stagioni in cui in Germania è arrivata la "ripresa", lo spettacolare aumento della produttività tedesca ha impedito una forte creazione di posti di lavoro a tempo indeterminato. Chi era ai margini della società ci è rimasto mentre sono cresciuti i posti di lavoro precari.
A questo va aggiunto il lungo processo di "stabilizzazione" dei salari tedeschi, la cui perdita di potere di acquisto è certificata nel tempo, e anche un fenomeno che non si sospetta. Da qualche giorno in Germania si è fatta una scoperta: le pensioni, per la generazione al momento in piena età da lavoro, non toccheranno i 700 euro al mese (secondo il progetto di riforma della ministro del lavoro Van Der Leyen, a dimostrazione che la Fornero non è una specialità italiana). Si parla di salariati che, al momento, guadagnano 2500 euro al mese. Chi potesse seguire il dibattito può farlo a partire da questo link che ha rimandi su questo tema.

http://www.spiegel.de/politik/deutschland/kampf-gegen-altersarmut-spd-haelt-zuschussrente-fuer-ungerecht-a-853503.html

Quando Monti dice "l'Italia è un pò più tedesca" fa quindi affermazioni vere. Nel senso che, al netto di uno stato forte e di una amministrazione complessa ed efficiente, le politiche del lavoro italiane hanno avviato la strada della compiuta germanizzazione. Con prestazioni persino incomparabilmente minori rispetto alla Germania dovute alla differente ricchezza accumulata. Bisogna rifletterci sopra tutte le volte che in Italia riparte lo stupidario del "ma in Germania..". Perchè se questo modello in Germania è fatto in qualche modo per tenere, grazie alla forza dello stato e del capitale come delle esportazioni tedesche, in Italia può farci regredire al primo dopoguerra. Proprio come sta accadendo negli ultimi anni.

(red) 4 settembre 2012
+++
10 anni fa venivano introdotte le riforme Hartz. L'economista Gustav Horn, direttore dell'Instituts für Makroökonomie und Konjunkturforschung (IMK), fa un bilancio. Nell'intervista a Focus Online chiarisce che cosa Hartz IV ha portato - e parla della vera causa del Jobwunder.

Il 16 agosto di dieci anni fa l'ex cancelliere Gerhard Schröder (SPD) presentava le riforme Hartz. 7 anni fa sono entrate in vigore. Oggi Hartz IV non è più cosi' controverso come all'inizio. Molti economisti lodano la riforma perché ritengono abbia creato nuovo lavoro. Gustav Horn, economista presso l'IMK, istituto di ricerca vicino ai sindacati, è scettico.

Focus: Herr Horn, 10 anni fa le riforme Hartz venivano presentate. Qual'è la sua valutazione?

Horn: Hartz IV ha massicciamente cambiato il panorama sociale della Germania. Da allora è iniziata una nuova era. La pressione sui disoccupati è chiaramente aumentata perché le indennità previste sono tutt'altro che ricche. La vita sotto Hartz IV è una vita ai margini della società. Da un punto di vista economico, Hartz IV è una delle cause principali della redistribuzione della ricchezza dal basso verso l'alto, a cui abbiamo assistito negli ultimi 10 anni. E gli effetti di Hartz IV sono chiaramente visibili per i lavori a basso salario (niedrigen Lohngruppen). La pressione esercitata  sugli occupati attraverso Hartz IV, ha portato a salari molto più moderati. I lavoratori del settore a basso stipendio, rispetto allo sviluppo generale dei salari, sono rimasti ampiamente indietro.

Focus: Molti economisti vedono in Hartz IV la ragione dell'ottimo stato di salute del mercato del lavoro.

Horn: Il mercato del lavoro tedesco oggi sta meglio di 10 anni fa, sicuramente. Il collegamento con Hartz IV fino ad oggi pero' non è stato ancora dimostrato scientificamente. Lo abbiamo già dichiarato: nel boom 2006-2008 il numero delle ore lavorate è cresciuto molto di più che durante le precedenti fasi di espansione - ma non il numero degli occupati. Da Hartz IV ci saremmo aspettati un forte aumento del numero degli occupati, perché gli individui grazie alla pressione esercitata, dovrebbero essere pronti a lavorare.

Focus: Da cosa è stato causato allora il Jobwunder tedesco?

Horn: Le altre riforme del mercato del lavoro sono state molto più importanti: le cosiddette "riforme dal basso". Le aziende e i consigli di fabbrica hanno flessibilizzato gli orari di lavoro, ad esempio attraverso il conto orario del lavoro (Arbeitszeitkonten). Le aziende oggi in una fase di crescita possono ricorrere ad ore di lavoro aggiuntive molto economiche, per cui non pagano nemmeno un centesimo in più. Di questa possibilità le aziende fanno un grande uso.

Focus: La flessibilità è la chiave?

Horn: La vera storia del successo tedesco inizia con la crisi del 2009, da cui siamo usciti molto meglio degli altri paesi. Questo non è dovuto ad Hartz IV, ma ai pacchetti congiunturali e soprattutto alla flessibilità - questa volta in direzione opposta. I lavoratori non sono stati licenziati durante la crisi, ma hanno dovuto ridurre il loro orario di lavoro. A questo si è aggiunto il ricorso massiccio al Kurzarbeit (riduzione dell'orario di lavoro) grazie agli aiuti statali. Ciò ha stabilizzato il mercato del lavoro e accelerato la conseguente ripresa economica: i lavoratori erano disponibili immediatamente.

Focus: Hartz IV non ha avuto nessun ruolo?

Horn: Hartz IV si muove sempre dietro le quinte. La riforma ha ridotto i costi per le imprese, perché i salari sono diminuiti. In periodi di congiuntura positiva, Hartz IV ha anche effetti positivi sul mercato del lavoro - perchè la pressione sui disoccupati è giustificata. Nei periodi di recessione non serve a nulla esercitare maggiore pressione sui disoccupati. Perchè semplicemente non ci sono posti di lavoro sufficienti.

Focus: Hartz IV svolge il ruolo di un amplificatore?

Horn: Sì, c'è un effetto di amplificazione in entrambe le direzioni. Durante il boom la pressione sui disoccupati è una buona cosa. Possono effettivamente trovare un lavoro. Non solo grazie ad Hartz IV, ma anche perché le prestazioni delle agenzie per il lavoro (Arbeitsagentur) sono diventate migliori. Durante le recessioni, Hartz IV nel breve termine non è di alcun aiuto. Nel lungo periodo potrebbe addirittura causare qualcosa di molto negativo: immaginiamoci se nella crisi del 2009 non avessimo avuto nessun "conto delle ore lavorate" (Arbeitszeitkonten) e i lavoratori fossero stati licenziati. Dopo un anno, un milione di persone sarebbero rientrate nel sistema Hartz IV. Da un punto di vista sociale e politico sarebbe stata una catastrofe.

Focus: Lo slogan della riforma Hartz IV era "esigere e sviluppare". Entrambi gli aspetti sono stati approfonditi?

Horn: No, non vedo nessun equilibrio. L'aspetto dello sviluppo c'è sicuramente ma non è stato significativamente ampliato. Quanto più un disoccupato viene stimolato, meglio è. E l'agenzia per il lavoro dovrebbe essere ancora più rapida. Ai disoccupati bisognerebbe fare un'offerta, prima che questi diventino disoccupati di lungo periodo. Non devono ricevere il bollino di "disoccupato": questo non fa altro che rafforzare il loro stato di disoccupazione. La probabilità di ricevere un lavoro, si riduce con la durata della disoccupazione.

Focus: Per i disoccupati di lungo periodo Hartz IV ha fatto qualcosa?

Horn: Nulla. Questo è ancora un grande problema. La riforma doveva riportare sul mercato i disoccupati di lungo periodo. Per queste persone c'è invece bisogno di un diverso  mercato del lavoro, supportato dallo stato, che permetta loro di tornare ad una vita lavorativa.

Focus: Che cosa cambierebbe di Hartz IV?

Horn: Le tariffe Hartz sono molto severe. Le riforme avrebbero una maggiore accettazione, se i destinatari dei sussidi ricevessero un trattamento migliore rispetto all'attuale. Hartz IV non dovrebbe significare una vita ai margini della società. Le regole per il calcolo sono molto rigide. Inoltre, le procedure sono complicate e legalmente vulnerabili. Tutto ciò deve essere affrontato.

Nessun commento:

Posta un commento