29mila dipendenti di HP perderanno il posto di lavoro nei prossimi due anni. Il produttore statunitense di PC ha alzato di 2mila unità
il numero delle persone da lasciare a casa rispetto a quello, già molto
alto, che era stato annunciato in concomitanza con gli ultimi dati
trimestrali.
L'informazione è stata pubblicata nella documentazione
ufficiale depositata dall'azienda di Palo Alto alla SEC, la commissione
di vigilanza statunitense a cui devono riferire tutte le aziende
quotate in borsa. Il taglio, che in Europa interesserà 8mila posizioni, ha due finalità complementari: risparmio sui costi strutturali e nuovi investimenti in mercati più redditizi.
Una ricetta che il numero uno Meg Whitman ha dovuto mettere in atto
per riportare i conti in nero dopo la perdita più pesante della sua
storia: 9 miliardi di dollari di rosso nel terzo trimestre 2012.
La riorganizzazione sarà portata avanti mediante una combinazione di
dimissioni volontarie incentivate e offerte di prepensionamento. Entro
la fine dell'anno fiscale 2012 saranno già a casa 11.500 lavoratori a
livello globale.
A quanto si apprende il programma di ristrutturazione costerà
all'azienda circa 3,7 miliardi di dollari, contro la cifra che era stata
preventivata inizialmente e che era compresa fra 1,5 e 1,7 miliardi di dollari. A partire dal 2014 i bilanci di HP beneficeranno di un risparmio di 3,5 miliardi di dollari l'anno,
che stando a quanto aveva spiegato la Whitman saranno reinvestiti per
semplificare l'esperienza di acquisto tramite nuovi strumenti di
marketing e di vendita.
Oltre all'ammanco dovuto all’acquisizione di Electronic Data Systems
per 13,9 miliardi di dollari, a pesare sull'andamento dell'azienda è il
cattivo andamento delle vendite dei PC. HP è ancora il primo produttore
mondiale di computer, ma è tallonata a breve distanza da Lenovo, che ha
una quota di mercato pari al 14,7%, contro il 14,9% di HP
(fonte Gartner).
L'andamento non soddisfacente dell'azienda, le notizie dei tagli e la
revisione degli assetti interni tuttora in corso ha fatto sì che il
titolo di HP perdesse il 32% dall'inizio dell'anno ad oggi. Dopo
l'unificazione delle divisioni PSG e stampanti e l'addio al progetto webOS
ora HP si appresta ad annunciare i nuovi prodotti con Windows 8, fatta
eccezione per i tablet ARM con Windows RT, che per il momento resteranno
tagliati fuori dall'offerta.
Fonte
La dirigenza incapace manda in merda l'azienda, ma per strada ci finiscono sempre i dipendenti. L'internazionalizzazione del sogno americano.
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