"Salta a sorpresa il matrimonio tra Eithad e Alitalia'', riporta questa mattina il quotidiano romano Il Messaggero.
Con un ripensamento repentino, la compagnia aerea di Abu Dhabi si sarebbe tirata indietro scrivendo nero su bianco ai soci italiani che “non ci sono le condizioni tecniche e politiche'', sottolinea il quotidiano.
Nei fatti, i vertici della compagnia del piccolo ma ricchissimo emirato del Golfo ''non avrebbero ricevuto le garanzie richieste nè dal fronte governativo (relative alle rotte da Linate, i collegamenti con l'Alta velocità per l'hub di Fiumicino, la limitazione dei benefici delle low cost) nè sui lavoratori in esubero (Eithad chiedeva tagli strutturali di almeno 3mila posti di lavoro) nè infine, per quanto riguarda l'abbattimento dei debiti da parte delle banche''.
A questo punto si riapre la partita pesante della Lufthansa che si era opposta duramente all’ingresso di Eithad in Alitalia perché dissonante rispetto al progetto di concentrazione del trasporto aereo intorno a tre soli grandi monopoli europei: Luthansa appunto, Air France e British Airways.
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Se non è capitalismo di rapina questo...
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