Ecco infatti la notizia di una proiezione Confcommercio della possibilità di recupero dei consumi, a livello 2007 (neanche eccelso quindi), solo tra 33 anni. Incrociandola con la previsione Cgil si capisce che è completamente saltato un modello di sviluppo. La Confcommercio stima che il migliore dei casi, ripresa dei consumi al 3% annuo, è solo un'ipotesi di scuola. Mentre ci si interroga se il livello 2007 sarà raggiunto nel 2027 o nel 2046.
Naturalmente né la Cgil né, tantomeno, la Confcommercio prendono atto che ormai un modello di sviluppo ha fallito. Continueranno a produrre previsioni, magari sempre più allarmate, chiedendo provvedimenti che richiameranno solo alla nostalgia (loro) di un mondo che fu e che non tornerà. Quello di un modello economico, e di consumi, che non solo è energivoro, inquinante e alienante, ma non produce nemmeno più ricchezza materiale. Salvo per gli iper-ricchi per i quali questi sono solo problemi per mortali.
Redazione - 3 aprile 2014
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(AGI) - Roma, 3 apr. - Dal 2007 a oggi i consumi sono calati di oltre 80 miliardi di euro. E' la stima fornita dall'indicatore Confcommercio secondo cui ci vorranno fino a 33 anni per tornare ai livelli pre-crisi. "Le perdite subite dal mercato dei beni durevoli - sottolinea Confcommercio - sono state tali che, nella migliore delle ipotesi, ci vorranno dodici anni per riprendere i livelli del 2007 mentre ne serviranno ben 33 anni, cioe' nel 2046, nell'ipotesi peggiore. Una ripresa della spesa alimentare all'1% richiederebbe circa 13 anni per un pieno recupero rispetto ai massimi. Un inatteso boom dei consumi totali costantemente al 3%, permetterebbe un pieno recupero prima della fine del 2016. E' piu' un augurio che una previsione". (AGI) Red/Gio
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