L’Unione Sindacale di Base, nel raccogliere le giuste proteste ed il malcontento dei lavoratori Almaviva, ritiene grave la decisione dell’azienda di trasferire da Roma alla sede di Catania, da mercoledì 8 agosto, 113 lavoratori che si erano visti dare ragione dai tribunali nelle cause avviate dopo il licenziamento di 1666 dipendenti il 29 dicembre 2016. Alle condanne Almaviva risponde ora con trasferimenti punitivi.
Contro tale decisione l’USB proclama lo sciopero per tutto il personale a cui è stato comunicato il trasferimento presso la sede di Catania dal giorno 8 al 30 agosto 2018.
Contestiamo con forza la decisione della proprietà Almaviva di ignorare tutti i dispositivi giudiziari, che l’hanno vista condannata a reintegrare su Roma i lavoratori licenziati, condanne inflitte per il carattere discriminatorio, illegittimo e antisindacale della procedura di licenziamento. Licenziamenti avviati dopo il rifiuto di sottoscrivere un accordo che tagliava i già magri stipendi, aumentava la flessibilità e il controllo a distanza e posticipava i licenziamenti di 3 mesi.
Le motivazioni delle sentenze trovano oggi tristemente conferma nel trasferimento illegittimamente ingiunto in questi giorni ai 113 lavoratori.
Riteniamo palese che il trasferimento a Catania sia il tentativo di Almaviva di mascherarne il licenziamento.
Chiediamo il rispetto dei dispositivi giudiziari e della relativa reintegra su Roma.
Sosteniamo che le potenzialità tecniche e le commesse, in buona parte statali, entrate nel portafoglio ordini di Almaviva fanno venir meno le ragioni stesse della procedura di trasferimento e dei licenziamenti.
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