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11/11/2018

“Si Tav” a Torino: una piazza che parla. Conto terzi

Ieri a Torino si è svolto il presidio dei “Si Tav”, che ha riempito piazza Castello sotto due punti politici: contro l’amministrazione Appendino e a favore delle grandi opere.

Una piazza che, al di là delle persone che l’hanno riempita, ci parla chiaramente degli interessi che porta avanti, sia per l’enorme sostegno mediatico che ha ricevuto nei giorni di lancio da parte di tutta la stampa mainstream, sia per le sigle che vi hanno aderito.

Parliamo infatti di un fronte che unisce, tra gli altri, i sindacati confederali di categoria (CGIL, CISL, UIL), l’Unione Industriali, il PD, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Forza Nuova, realtà con storie diverse ma che non stupisce vedere insieme in piazza.

Da tempo è infatti evidente come queste realtà agiscano in concerto nel portare avanti la tutela di uno specifico blocco di interessi nella nostra società; blocco d’interessi che non si esaurisce nella sola questione Tav e sul piano locale del “sistema Torino”, ma agisce anche a livello nazionale.

In quella piazza erano infatti concentrati, con limpida chiarezza, tutti quelle figure sociali che negli scorsi anni hanno appoggiato, o direttamente portato avanti, le politiche di precarizzazione del lavoro, devasto e incuria dei territori, militarizzazione e riduzione dei diritti sociali.

Una piazza che parla chiaro: c’è un blocco di potere, che però perde egemonia nella società rispetto ai corpi sociali che usa per innestarvi le proprie modifiche, e reagisce anche cercando di ricostruirsi una rappresentanza.

D’altra parte è evidente come i cinquestelle non siano né totalmente esterni a questi blocchi d’interesse, né la soluzione ad esso. Risulta necessario invece ricostruire un soggetto di classe forte, che sappia organizzare una forte opposizione e porti avanti il perseguimento degli interessi delle classi popolari a tutti i livelli della società.

Nota sullo svolgersi della manifestazione. Proprio al culmine dei comizi dei Si Tav, dalla torre di Palazzo Madama, dietro la camionetta, è spuntato uno striscione No Tav.

Torino non resta a guardare inerme.


Qui di seguito il commento di NoTav.info

Manifestazione sitav: è andata come previsto, ma sappiate che state giocando in difesa

La manifestazione sitav è andata come doveva andare: numeri alti come annunciato, cronache giornalistiche cotonate, un’ora di discorsi mirabolanti e tutto nei tempi prestabiliti, dalle 11 alle 12 e poi tutti a casa belli soddisfatti.

Dal Pd a Forza Italia, passando dai sindacati a Forza Nuova, con lo sponsor esplicito di tutti i quotidiani (Repubblica menzione speciale) e di associazioni di imprenditori della Torino bene hanno riempito la piazza dei tanti capelli bianchi, dei giubbotti firmati, dei tanti che non possono accettare che le cose vadano in maniera diversa da come sono sempre andate.

Trovarsi di colpo a veder sottratto quel gioco, composto da politica/affari/favori/conoscenze, che ha foraggiato la crescita del “Sistema Torino” in tutti questi anni meritava una difesa bella compatta, veloce ed esplicita.

A questo, si somma il livore verso i 5 stelle ed ecco il capolavoro odierno: SITAV per non far affondare la città, SITAV per far andare Torino avanti.

Un racconto di parte, in una posizione di difesa che poche volte avevamo visto. Si perché di difesa stiamo parlando, di rimessa come si direbbe in gergo calcistico, perchè questa volta, cari e care, siamo noi a giocare in attacco!

Penserete mica che ci spaventiamo o ci deprimiamo per piazza Castello piena? L’abbiamo riempita così tante volte che non ci stupisce nemmeno un po', anche perchè lo abbiamo fatto sempre con tutti contro, con cronache giornalistiche tese solo a disincentivare la partecipazione e poi a ridimensionarla appena terminata.

E c’è una cosa in più diversa dal solito: questa è la manifestazione di una piccola parte di persone che difende un suo interesse particolare, parziale ed esplicito. Sì perchè il nostro NOTAV parla un linguaggio comune, non difende interessi di categoria, non cerca nuove garanzie.

Il NOTAV parla di futuro per tutti e tutte, di denaro pubblico da ri-distribuire, di possibilità di lavoro diffuse, di sicurezza quotidiana per tutti, da Torino a Palermo.

Per questo non siamo preoccupati, anzi siamo ancora più positivi perchè ci piace il fermento che avvertiamo e avremo più occasioni per dire la nostra, e da qui all’8 dicembre, anche senza il favore dei nostri giornali, state tranquilli, lo faremo con un sorriso.

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