10/08/2020
Giornalismo, l’impatto di robotica e IA che toccherà la politica
Cosa sta accadendo nel giornalismo? Di certo stanno continuando processi che già conosciamo: fusioni, acquisizioni, dismissioni, forte ridimensionamento delle edizioni cartacee, ristrutturazione dei punti vendita fisici, precariato, riduzione degli organici, organizzazione del lavoro più aggressiva.
Ma ci sono altri processi, per altro sviluppati, che stanno per emergere anche dalle nostre parti. Si guardi ad esempio l’immagine di questo articolo. Riguarda Xin Xiaomeng la prima giornalista non umana prodotta per i notiziari dell’Agenzia Nuova Cina, la maggiore e più antica della due agenzie di stampa ufficiali della Repubblica popolare cinese. Xin Xiaomeng e Qui Hao, il successivo giornalista maschio prodotto per l’agenzia Nuova Cina, sono serviti da modelli per ulteriori versioni prototipali di giornalisti-robot.
Il modello umano, sul quale è stato elaborato quello non umano, lo si può vedere a sinistra di questa foto.
Quasi inutile sottolineare le profonde mutazioni nell’organizzazione del lavoro, nella formazione professionale, nella struttura del salario, nella scomparsa di vecchie professionalità e nell’apparizione di nuove, introdotte da una rivoluzione del genere una volta a regime: sono enormi. Per non parlare delle mutazioni linguistiche, simboliche, di organizzazione del senso in una società dove la comunicazione delle notizie è una complessa, estesa infrastruttura materiale. Naturalmente tutto questo cambia il rapporto tra media e politica, la vera struttura chiave del potere nazionale e globale degli ultimi decenni. Se i media si ristrutturano, con componenti non umane sempre più decisive nell’organizzazione interna, qualcosa di serio cambierà anche nella politica.
Per capire come, effetti spettacolari a parte, questo cambiamento sia già nell’organizzazione del lavoro dei grandi media basta ricordare l’uso dell’intelligenza artificiale nei programmi di scrittura. Bloomberg, la principale agenzia di informazione finanziaria, usa Cyborg , programma da migliaia di storie l’anno che trasforma i dati finanziari in storie finanziarie, narrazioni da reporter. Forbes, invece usa Bertie, un programma che assiste i reporter umani nella costruzione di bozze per elaborare articoli. Il Washington Post usa Heliograf che, a suo tempo, ha fatto vincere alla testata della capitale federale un premio di eccellenza per i giornalismo artificiale per il modo con il quale ha coperto le elezioni presidenziali del 2016: qui il tema dell’influenza di questi articoli, assieme a quello della loro modalità produttiva, durante le elezioni politiche emerge di prepotenza.
Robotica e intelligenza artificiale non emergono quindi solo nella produzione, nella logistica, nell’entertainment , nei servizi sanitari. Ma anche in un settore delicatissimo, quello dell’informazione, e in quello ancora più delicato delle mutazioni del rapporto sullo snodo chiave, per l’equilibrio di ogni società, tra comunicazione e politica. Come si intuiva un paio di anni fa, la vicenda Cambridge Analytica ha rivelato solo un aspetto, per quanto profondo, delle mutazioni nel comportamento elettorale e nel funzionamento delle democrazie.
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