Hubert Du Mesnil, presidente di TELT, la società promotrice del raddoppio della linea TAV tra Torino e Lione è stato recentemente ricevuto al senato francese in merito allo stato di avanzamento del progetto. Ne sono uscite diverse informazioni interessanti come riporta anche il portale dei notav francesi.
Ciò che emerge con una chiarezza che ci ha francamente sorpreso è l’assenza di finanziamento non solo delle tratte nazionali, ma perfino del tunnel transfrontaliero. Du Mesnil ha ammesso senza giri di parole che mancano “strumenti di finanziamento pluriannuali strutturati e durevoli”.
Il presidente di Telt ha dichiarato “sarebbe meglio per un progetto che dura così tanto tempo che una volta cominciato abbia assicurati i finanziamenti. Sarebbe meglio. Ma non è veramente questo il caso. Alla fin fine gli unici che garantiscono un finanziamento pluriannuale sono gli italiani”.
In sostanza, per quanto riguarda i soldi che la Francia dovrebbe garantire per i lavori del tunnel transfrontaliero si dipende ogni anno da un voto che deve confermare o meno i fondi e bisogna, sempre a detta di Du Mesnil, “ogni volta discutere condizioni e modalità”.
Che ne è del finanziamento UE? Dice ancora TELT per bocca del suo presidente “lato Bruxelles non va molto meglio. Avevamo un finanziamento assicurato fino al 2021 che è stato prolungato fino al 2022. Cominciamo ora le trattative per i prossimi anni (…). Il che significa che non avremo da parte di Bruxelles una cifra assicurata per arrivare fino in fondo”.
Questo spiega l’imbarazzo della ministra delle infrastrutture Paola De Micheli, nel dicembre scorso, durante l’audizione al senato italiano. Davanti alla richiesta di chiarimenti su quali provvedimenti del bilancio dello stato francese riportino esplicitamente l’indicazione della copertura dei costi della nuova Torino-Lione, la ministra aveva dovuto fare scena muta ammettendo candidamente di non saperlo, semplicemente – aggiungiamo noi – perché questi finanziamenti non esistono.
D’altronde carta canta, per ora i soldi sul TAV ce li ha messi solo l’Italia. Parola dell’AD di Fs Gianfranco Battisti: “le risorse a oggi stanziate ammontano a 3,6 miliardi, l’82 per cento delle quali è stato messo a disposizione dal governo italiano”. Tutto chiaro?
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