Sono stati assolti tutti gli imputati perché “il fatto non sussiste”. È accaduto al tribunale di Milano nel processo per la presunta corruzione internazionale legata all’acquisizione da parte di Eni e Shell dei diritti di esplorazione del blocco petrolifero Opl 245 in Nigeria. L’imputato principale era Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, a giudizio insieme al suo predecessore Paolo Scaroni. La sentenza arriva a 5 anni di distanza dal rinvio a giudizio disposto dal Gip e a poco meno di tre anni dall’inizio del processo. In totale gli imputati erano 15 e sono stati tutti assolti.
Oggetto del processo era l’ipotizzata tangente da 1,092 miliardi di dollari che secondo l’accusa era stata versata da Eni e Shell per aggiudicarsi la concessione nel 2011 da parte del governo della Nigeria dei diritti di esplorazione sul giacimento petrolifero offshore Opl24. L’accusa aveva chiesto 8 anni di carcere per Scaroni e Descalzi e 10 anni per il ministro e faccendiere nigeriani Etete. Ma il tribunale li ha assolti.
Ma se il capitolo delle problematiche relazioni tra l’Italia, l’Eni e la Nigeria sul piano petrolifero viene archiviato dal Tribunale di Milano, si apre il capitolo delle crescenti forniture militari italiane alla Nigeria.
I dettagli sono in un interessante, e come sempre documentato, articolo di Antonio Mazzeo pubblicato in questi giorni e che riproduciamo qui a seguito.
Oggetto del processo era l’ipotizzata tangente da 1,092 miliardi di dollari che secondo l’accusa era stata versata da Eni e Shell per aggiudicarsi la concessione nel 2011 da parte del governo della Nigeria dei diritti di esplorazione sul giacimento petrolifero offshore Opl24. L’accusa aveva chiesto 8 anni di carcere per Scaroni e Descalzi e 10 anni per il ministro e faccendiere nigeriani Etete. Ma il tribunale li ha assolti.
Ma se il capitolo delle problematiche relazioni tra l’Italia, l’Eni e la Nigeria sul piano petrolifero viene archiviato dal Tribunale di Milano, si apre il capitolo delle crescenti forniture militari italiane alla Nigeria.
I dettagli sono in un interessante, e come sempre documentato, articolo di Antonio Mazzeo pubblicato in questi giorni e che riproduciamo qui a seguito.
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Al mercato delle armi. Leonardo consegna nuovi elicotteri e caccia alla Nigeria
Di Antonio Mazzeo
Leonardo, holding a capo del complesso militare-industriale italiano, starerebbe per consegnare all’Aeronautica Militare della Nigeria 24 caccia-addestratori Aermacchi M-346 “Master” nell’ambito del programma di ammodernamento delle forze aeree guidate dal generale Isiaka Oladayo Amao. La notizia è stata resa nota dal sito specializzato Africanintelligence.com. L’M-346 è un velivolo bimotore e biposto con un’apertura alare di poco inferiore ai 10 metri; può raggiungere una velocità massima in volo di 1,093 km/h, a una quota operativa di 13.715 metri sul livello del mare.
Realizzato negli stabilimenti di Varese-Venegono, il “Master” è presentato dai manager di Leonardo come il “più avanzato” velivolo per l’addestramento dei piloti. “Il sistema integrato di bordo per la simulazione all’addestramento tattico consente all’M-346 di emulare sensori, armi, forze simulate e permette ai piloti di interagire in tempo reale con uno scenario tattico”, riporta la brochure illustrativa. “L’ampia manovrabilità consente all’M-346 di offrire un impiego simile ai velivoli da combattimento di nuova generazione, come i cacciabombardieri Eurofighter Typhoon o F-35”.
Recentemente è stata varata una nuova versione del velivolo (l’M-346FA) per le operazioni di combattimento e attacco. “Si tratta generalmente di missioni di supporto aereo ravvicinato, anche in aree urbane e interdizione sul campo di battaglia, ma pure di ricognizione tattica, supporto alle operazioni di soccorso di personale in aree di combattimento, ecc.”, spiega Leonardo. Rispetto alla versione per la formazione e l’addestramento dei piloti, l’M-346FA presenta sotto le ali alcuni punti di attacco che consentono di ospitare due missili aria-aria, o nel caso di bombardamenti contro obiettivi terrestri, munizioni di caduta da 500 libbre ciascuno, guidati e non, in grado di colpire contemporaneamente più obiettivi. “L’M-346FA può svolgere senza problemi missioni di supporto a complesse operazioni di Personnel Recovery/Combat Search And Rescue, cioè di recupero di personale, anche in territorio ostile, ovvero di ricerca e soccorso di equipaggi di volo abbattuti in territorio nemico”, aggiungono i manager dell’holding militare-industriale.
Il caccia multiruolo è già stato acquistato dalle aeronautiche di Italia, Israele, Singapore e Polonia. Lo scorso mese di gennaio le forze armate della Grecia hanno ordinato 10 M-346 e la loro consegna avverrà in accordo con la società israeliana Elbit Systems. È prevedibile che oltre alla vendita dei 24 velivoli alle forze armate nigeriane, Leonardo, in partnership con l’Aeronautica militare italiana, si farà carico della formazione dei piloti africani presso la Scuola militare internazionale di Galatina (Lecce).
Nei giorni scorsi era pure trapelata la notizia della consegna di un elicottero da trasporto AgustaWestland AW189 dell’italiana Leonardo alla Presidenza della Repubblica della Nigeria. Una foto pubblicata il 2 marzo da Scramble magazine, scattata in Italia, ritraeva infatti un velivolo registrato con la matricola I-RAIW – 40968 dipinto con i colori della flotta presidenziale. La speciale unità sotto il controllo dell’Aeronautica militare ha sede nella base di Abuja/Nnamdi Azikiwe e conta già su altri due elicotteri AW139. Questi velivoli dal peso di 8,6 tonnellate possono trasportare sino a 15 passeggeri ed essere impiegati anche per compiti di ricerca e salvataggio (SAR). Nel maggio 2020 Leonardo aveva consegnato un AW139 anche alla Marina militare nigeriana. L’elicottero è stato venduto pure alle forze armate e di polizia di Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Malesia, Regno Unito e Thailandia. Nel 2019 anche l’Aeronautica egiziana ha ordinato otto di questi grandi velivoli.
La Nigeria è uno dei clienti africani più importanti per l’industria di guerra italiana. Nel gennaio 2020, lo Stato maggiore del paese africano aveva reso noto l’acquisto di due elicotteri Leonardo A-109 LUH Light Utility, armati con mitragliatori e lanciatori di missili per “supportare la lotta in corso contro l’insorgenza e le organizzazioni criminali nel paese”. Un anno prima la Nigeria aveva ordinato anche 6 elicotteri A-109 versione “Power” per svolgere un ampio spettro di missioni miliari, compreso il pattugliamento e la sorveglianza dei confini e delle acque territoriali. In dotazione delle forze armate nigeriane c’erano già altri 12 elicotteri AW109 LUH e 4 elicotteri A109E. In passato, le aziende del gruppo Finmeccanica, poi confluite in Leonardo, avevano venduto alla Nigeria altri velivoli da guerra, tra cui 6 aerei da trasporto G-222 “Aeritalia”, 12 caccia-addestratori biposto MB.339A “Alenia-Aermacchi”, 2 pattugliatori aerei ATR 42MP di “Alenia Aeronautica” e 2 elicotteri AgustaWestland AW101 per il trasporto Vip.
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