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15/08/2022

Un anno fa la disfatta Usa/Nato in Afghanistan

È passato esattamente un anno dalla rovinosa fuga delle truppe e del personale Usa/Nato da una Kabul ormai riconquistata dai Talebani.

Venti anni di occupazione militare, con migliaia di morti, feriti, profughi crollavano come un castello di carte.

L’esercito fantoccio afghano messo in piedi con ingenti finanziamenti dagli Usa e dai loro alleati (tra cui l’Italia) si è dissolto in venti giorni. Solo per dare un termine di paragone, l’esercito afgano lasciato dai sovietici dopo il loro ritiro resistette due anni e mezzo. Una conferma che le invasioni non sono tutte uguali.

Così dopo venti anni di retorica e di finzioni sulla società civile afghana capace di rappresentare una alternativa al fondamentalismo religioso e alle leggi tribali, l’Occidente batteva in ritirata lasciando i pochi o i molti che gli avevano dato credito in balìa degli eventi. Solo una manciata di collaborazionisti e di èlite afghani riuscirono a imbarcarsi sul ponte aereo messo a disposizione dalle potenze occidentali in ritirata.

Occorre dire che le immagini e la sostanza di quel caotico ritiro sotto l’incalzare dei Talebani, hanno inferto un colpo profondo alla credibilità degli Stati Uniti come potenza mondiale e incentivato tutte le spinte a sganciarsi dall’egemonia Usa per cercare di definire nuove geografie dei rapporti di forza mondiali.

Infine, ma non per importanza, va sottolineata la vergogna italiana. Il governo e tutte le forze politiche che in venti anni hanno sostenuto l’occupazione militare della Nato in Afghanistan, hanno impedito ogni bilancio e dibattito pubblico su quella operazione, nonostante i miliardi buttati in essa, i soldati morti e feriti in quel lontano paese.

La coscienza sporca attraversa trasversalmente i partiti – dal PD a Forza Italia e Fratelli d’Italia – che hanno votato le missioni militari all’estero e quella in Afghanistan in particolare. La sinistra parlamentare poi, proprio sull’Afghanistan, riuscì ad affondarsi da sola.

In tanti continuano a fare i finti tonti sull’Afghanistan, ma i fatti hanno la testa dura, e la disfatta di Usa e Nato in quel lontano paese pesa tutt’oggi anche sul teatro europeo come in Ucraina. E allora continuare a inseguire e ad essere subalterni agli avventuristi della Nato è un presente a cui mettere fine quanto prima.

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