“Alfredo Cospito ha intenzione di proseguire lo sciopero della fame sino alle estreme conseguenze”. A riferirlo sono il suo avvocato e il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, all’uscita dal carcere di Sassari dove hanno incontrato il militante anarchico tuttora detenuto in regime 41bis e in sciopero della fame ormai da 86 giorni.
“Alfredo Cospito è assolutamente determinato a proseguire lo sciopero della fame e ha intrapreso un’iniziativa rispetto alla quale non ci sono spazi di mediazione. È ormai evidente che, visto anche il pronunciamento del Tribunale di Sorveglianza, la questione del 41 bis è diventata centrale su qualsiasi altro argomento” ha dichiarato all’Adnkronos l’avvocato Flavio Rossi Albertini, legale del prigioniero politico, aggiungendo che: “Cospito sta giocando con la vita perché ritiene che una vita al 41 bis non sarebbe tale, non sarebbe una vita degna di essere vissuta. Questo è il senso della sua battaglia e il grande merito di Cospito è quello di aver riportato al dibattito pubblico cosa è il 41 bis e se è compatibile o meno con la Costituzione”, continua l’avvocato Rossi Albertini.
Alfredo Cospito detenuto nel carcere di Sassari, ieri ha ricevuto la visita del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Mauro Palma.
“Dal punto di vista strettamente sanitario ho trovato le sue condizioni rassicuranti, è una persona che pur avendo perso moltissimi chili con questo calo ponderale che può essere che più avanti gli comporti qualche problema, al momento attuale è ben monitorato dall’assistenza sanitaria e ha condizioni complessivamente soddisfacenti, ma la sua volontà di proseguire con lo sciopero della fame fino alle estreme conseguenze è ampiamente preoccupante” – ha dichiarato il Garante dei detenuti.
“Questa situazione deve fare un passo avanti. Cospito deve capire che questa battaglia deve portarla avanti con altri mezzi, soprattutto con metodi che non siano dannosi per la sua salute”.
Il problema è che né le autorità politiche né quelle giudiziarie e carcerarie fino ad oggi hanno dato segnali di disponibilità nella sospensione del 41 bis ad Alfredo Cospito. Le estreme conseguenze di cui parla il Garante dei detenuti sono una responsabilità totalmente a loro carico.
La sproporzionata condanna all’ergastolo contro Cospito inflittagli dal Tribunale di Torino per “una strage senza vittime” è stata inviata alla Corte Costituzionale affinché si pronunci.
L’avvocato di Cospito ha sottolineato che: “Siamo fiduciosi sulla decisione della Consulta, per la quale sicuramente ci vorranno ancora molti mesi, ma che si è già pronunciata su vicende astrattamente sovrapponibili a questa”, afferma il legale secondo il quale resta centrale tuttavia la questione del regime del 41 bis.
“Alcuni giuristi si appellano al ministro della Giustizia, in realtà la possibilità di un intervento del ministro era contenuto in un comma poi abrogato. Alcune sentenze della Cassazione ritengono ci sia per la pubblica amministrazione un principio di revoca in autotutela e quindi in questo senso il ministro potrebbe procedere a una revoca anticipata (del 41 bis ndr) in autotutela, ma io lo ritengo difficile, considerato che si è espressa l’autorità giudiziaria”.
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