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13/09/2024

Guerra in Ucraina - La Nato gioca con il fuoco, la Russia pronta a rispondere. Siamo su piano inclinato

Nel suo discorso al forum di San Pietroburgo, il presidente russo Putin ha affrontato la questione delle autorizzazioni all’Ucraina da parte dei paesi Nato ad usare le proprie armi a lungo raggio contro il territorio russo.

Putin ha affermato che l’Ucraina lo sta già facendo con droni e altri mezzi, ma che i missili di precisione a lungo raggio sono tutt’altra cosa, perché per utilizzarli c’è bisogno di conoscenze tecniche, intelligence e coperture satellitari che l’Ucraina non possiede e che possono venire essere fornite solo dai paesi NATO e dai loro esperti militari.

In questo caso, ha affermato Putin, i paesi NATO diventano apertamente co-belligeranti contro la Russia, il che significa che ‟i paesi NATO, gli Stati Uniti e i paesi europei sono in guerra con la Russia”, che quindi dovrà prendere ‟decisioni appropriate” in base alle minacce che le verranno poste.

Una fonte vicina al ministero della Difesa russo ha affermato che i missili Scalp/Storm Shadow e ATACMS sono molto più difficili da abbattere per le difese aeree rispetto ai droni ucraini, che vengono già utilizzati per attacchi sul suolo russo. Kiev potrebbe potenzialmente ricevere centinaia di questi missili in pochi mesi.

Putin ha anche sottolineato che la Russia prenderà le proprie decisioni sulle forme della risposta non dopo che le armi a lungo raggio saranno usate contro il proprio territorio ma già dal momento in cui i paesi NATO concederanno all’Ucraina l’autorizzazione ad usarle.

Secondo il giornale britannico The Guardian, queste autorizzazioni sarebbero già state concesse. Anche secondo lo statunitense Axios il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha già autorizzato tale impiego delle armi a lungo raggio statunitensi.

Per il New York Times invece la Gran Bretagna ha già segnalato di essere ansiosa di lasciare che l’Ucraina usi i suoi missili a lungo raggio “Storm Shadow” per colpire obiettivi militari in profondità nel territorio russo. “Ma vuole il permesso esplicito di Biden per dimostrare una strategia coordinata con gli Stati Uniti e la Francia, che produce un missile simile. I funzionari americani affermano che Biden non ha preso una decisione, ma venerdì sentirà il primo ministro britannico Keir Starmer”.

Commentando il viaggio di Blinken e del ministro degli Esteri britannico a Kiev, anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ipotizzato che la decisione di lasciare che l’Ucraina attacchi la Russia con tali armi probabilmente è già stata presa.

In sostanza ci si trova davanti ad un pericoloso “fatto compiuto” che alza enormemente il rischio di escalation militare nel conflitto tra NATO e Russia. Infine, appare decisamente paradossale – e per molti aspetti inaccettabile – che le potenze occidentali nello stesso giorno in cui varano nuove forniture militari di armi pesanti all’Ucraina denuncino la vendita di missili alla Russia da parte dell'Iran. Siamo ben oltre quel doppio standard che gran parte del mondo ritiene ormai insopportabile.

La Russia intanto potrebbe tagliare le esportazioni di alcuni metalli strategici, come uranio, titanio e nichel. Il presidente russo Vladimir Putin ha incaricato il governo di valutare tale misura in risposta alle restrizioni sulle importazioni russe. La Russia ha una quota sufficiente del mercato globale di nichel, titanio e uranio per innescare un aumento generalizzato dei prezzi globali se decidesse di limitare le propri esportazioni.

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