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10/06/2025

Israele rapisce l’equipaggio della Freedom Flotilla

Il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato oggi che la barca umanitaria Madleen, diretta a Gaza con a bordo l’attivista svedese Greta Thunberg, è stata dirottata e sta per attraccare in Israele da dove i suoi passeggeri dovranno “tornare nei loro Paesi”.

La barca a vela “sta dirigendosi in sicurezza verso le coste di Israele. È previsto che i passeggeri tornino nei loro paesi”, ha dichiarato il dicastero in una nota poco dopo che la ong Freedom Flotilla che ha noleggiato la nave ha annunciato che l’imbarcazione era stata “abbordata” dalle forze israeliane.

“Le comunicazioni con la Madleen sono state interrotte. L’esercito israeliano ha sequestrato la nave”, ha dichiarato l’organizzazione su Telegram sostenendo che l’equipaggio è stato “rapito dalle forze israeliane”.

Fonte: Ansa

Che questa sarebbe stata, per ora, la conclusione della missione umanitaria era diventato chiarissimo già ieri, quando il criminale di guerra nonché ministro della Difesa, Israel Katz, aveva dichiarato: “Ho dato l’ordine all’Idf di agire affinché la Madleen non raggiunga Gaza. All’antisemita Greta e ai suoi amici dico chiaramente: tornate indietro, perché non raggiungerete Gaza”.

Il Madleen, un veliero di 18 metri, era salpato il primo giugno da Catania ed ha veleggiato lungo le acque territoriali egiziane verso la meta irraggiungibile della costa di Gaza. Carica di aiuti umanitari (soprattutto medicinali), evidentemente un “pericolo” per il disegno genocidiario, non aveva alcuna possibilità materiale di riuscire a passare, ma l’azione è stata comunque utile a scuotere le sopite “coscienze” occidentali che da 20 mesi fingono di non vedere e non sentire quel che accade a Gaza e in Cisgiordania.

Stavolta, paradossalmente, il rischio che i killer dell’Idf aprissero il fuoco – come era accaduto nel 2010 con la Mavi Marmara, nave battente bandiera turca (paese Nato!), in cui erano rimasti uccisi nove attivisti e membri dell’equipaggio – è stato relativamente minore, ma solo grazie alla notorietà internazionale di Greta Thunberg, dell’attore irlandese Liam Cunningham (Trono di spade), nonché al ruolo di Rima Hassan, membro del gruppo parlamentare europeo La France Insoumise.

L’esercito fa sapere che i passeggeri “dovrebbero tornare nei loro paesi d’origine”. L’attracco e il sequestro dell’equipaggio, della nave e del carico di aiuti umanitari è avvenuto in acque internazionali.

Israele ha ribadito che non permetterà che il blocco, in vigore dal 9 ottobre del 2023, due giorni dopo l’attacco di Hamas, sia violato da nessuno.

Secondo il canale di notizie Israel Hayom, l’equipaggio della Madleen sarà detenuto nel carcere di Givon, in celle separate. Il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir avrebbe ordinato il divieto di qualsiasi tipo di dispositivo di comunicazione, compresi radio e televisori.

Il ministro degli esteri francese, Jean-Noel Barrot, ha fatto sapere di aver chiesto a Tel Aviv di poter visitare i sei cittadini francesi sequestrati appena saranno giunti in Israele “al fine di accertare la loro situazione e facilitare il loro rapido ritorno in Francia”.

Aggiornamenti 

Gli attivisti della Madleen saranno costretti a guardare un video sull’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre 2023

Il ministro della Difesa Israel Katz ha ordinato all’esercito di mostrare un video sull’attacco di Hamas in Israele, il 7 ottobre 2023, a Greta Thunberg e gli altri 11 attivisti della Freedom Flotilla fermati con la forza e arrestati la scorsa notte in acque internazionali mentre tentavano di raggiungere Gaza per portare solidarietà e aiuti umanitari alla popolazione palestinese.

Katz ha anche elogiato i soldati per la loro rapida presa di controllo della Madleen. (Michele Giorgio, da Gerusalemme).

Secondo l’Autorità israeliana per l’immigrazione, i membri dell’equipaggio delle Freedom Flotilla non sono ancora entrati in Israele, nonostante più fonti li davano già ad Ashdod. Le procedure legali sarebbero dunque spostate a domani, così come l’udienza in tribunale. A quanto pare, Tel Aviv intende espellerli immediatamente dopo l’arrivo in Israele. Coloro che non possono essere deportati immediatamente, verranno trasportati domani in un’aula di tribunale.

Stralci dal comunicato ufficiale della Freedom Flotilla.

“Israele non ha l’autorità legale per trattenere i volontari internazionali a bordo della Madleen”, ha dichiarato Huwaida Arraf, avvocato per i diritti umani e organizzatrice della Freedom Flotilla. “Questo sequestro viola palesemente il diritto internazionale e viola gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia che impongono il libero accesso umanitario a Gaza. Questi volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o contestato un blocco illegale: la loro detenzione è arbitraria, illegale e deve cessare immediatamente”.

Israele sta ancora una volta agendo nella totale impunità. Ha sfidato gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia di consentire il libero accesso umanitario a Gaza, ha ignorato le leggi internazionali a tutela della navigazione civile e ha respinto le richieste di milioni di persone in tutto il mondo che chiedevano la fine dell’assedio e del genocidio.

Questo ultimo atto di aggressione contro la Freedom Flotilla segue l’impunito attacco israeliano con drone alla nostra precedente nave, la Conscience, che ha causato il ferimento di quattro volontari civili e la messa fuori uso della nave, in fiamme nelle acque europee. Quell’attacco immotivato ha violato il diritto internazionale. Ora Israele ha intensificato nuovamente i suoi attacchi prendendo di mira un’altra nave civile pacifica.

“I governi del mondo sono rimasti in silenzio quando la Conscience è stata bombardata. Ora Israele sta mettendo nuovamente alla prova quel silenzio”, ha dichiarato Tan Safi, un altro organizzatore della Freedom Flotilla. “Ogni ora senza conseguenze incoraggia Israele a intensificare i suoi attacchi contro i civili, gli operatori umanitari e i fondamenti stessi del diritto internazionale”.

Esigiamo:

• La fine dell’assedio illegale e mortale di Gaza.

• Il rilascio immediato di tutti i volontari rapiti.

• La consegna immediata di aiuti umanitari direttamente ai palestinesi, indipendentemente dal controllo della potenza occupante.

• Piena responsabilità per gli attacchi militari a Madleen e Conscience.

I governi devono adempiere ai loro obblighi di diritto internazionale e smettere di consentire i crimini di Israele. Siamo imperterriti. Ripartiremo. Non ci fermeremo finché l’assedio non finirà e la Palestina non sarà libera.

Fonte

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