L’amministrazione Trump, con un ulteriore e grave fatto compiuto, ha definito il Presidente venezuelano Nicolas Maduro e i suoi alleati di governo come membri di un’organizzazione terroristica, il “Cartel de los Soles”. La mossa arriva nel mezzo di una campagna che da mesi gli Stati Uniti stanno conducendo contro il Venezuela con il pretesto di combattere i narcotrafficanti ed effettuando raid al largo delle coste venezuelane che hanno fatto decine di morti. La scorsa settimana era stato il segretario di Stato, Marco Rubo, a dichiarare che il “Cartel de los Soles” sarebbe “responsabile di violenza terroristica” nell’emisfero occidentale.
La Repubblica Bolivariana del Venezuela ha categoricamente e fermamente respinto le recenti dichiarazioni del Segretario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio.
Per il governo venezuelano, questa accusa costituisce “una nuova e ridicola bufala”, volta a costruire un pretesto che consenta di legittimare un intervento illegittimo e illegale secondo il classico schema statunitense di regime change.
In una dichiarazione ufficiale, il governo venezuelano ha affermato che Rubio ripubblica “una menzogna famigerata e vile”, una narrazione su un’organizzazione inesistente che è stata usata in più occasioni per promuovere aggressioni politiche, diplomatiche e militari contro il Venezuela. Secondo il documento, questa manovra seguirà lo stesso destino delle precedenti: fallire, a causa della mancanza di sostegno e del rifiuto diffuso nella regione latinoamericana verso le ingerenze statunitensi.
Da più di due mesi, gli Stati Uniti hanno iniziato un dispiegamento militare nei Caraibi con il falso pretesto di contrastare il narcotraffico nonostante esistano ampie prove che l’80% del traffico di droga verso gli USA attraversi l’Oceano Pacifico e ci sono dati affidabili sui sequestri di droga registrati dal Venezuela.
La Casa Bianca non presta attenzione alle cause dell’elevato consumo di droghe negli Stati Uniti né persegue i trafficanti di droga che vi abitano, ma insiste nel dare la colpa a Caracas per presentarla come uno narcostato e attaccarlo apertamente.
Questo dispiegamento militare, che include una portaerei, un sottomarino nucleare e migliaia di missili e truppe, minaccia seriamente la pace in America Latina. Washington ha compiuto più di 80 esecuzioni extragiudiziali nelle acque caraibiche e nell’Oceano Pacifico. Invece di intercettare navi presumibilmente legate al traffico di droga, le distrugge e uccide il loro equipaggio senza fornire alcuna prova, violando così il diritto internazionale e il diritto alla vita.
Intanto sette compagnie aeree – GOL, Iberia, Avianca, TAP, LATAM, Caribbean Airlines e Turkish Airlines – hanno deciso di sospendere temporaneamente le rotte per il Venezuela. Al contrario le principali compagnie aeree venezuelane mantengono i loro voli, sia nazionali che internazionali, nonostante l’avvertimento della Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti riguardo all’aumento dell’attività militare nei Caraibi.
Conviasa, Estelar Latinoamérica e Laser Airlines hanno confermato la normalità delle loro rotte e garantito la piena sicurezza delle loro operazioni, nonché la continuità dei loro itinerari.
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