La fata del giornalismo ogni tanto bacia anche i
manettari. Al "Fatto" si sono accorti - un po' in ritardo - che i
politici ladri fanno schifo, ma in fondo ci costano persino poco. Se
raffrontati ai padroni...
lIl colpo di genio non riguarda tanto l'articolo di Francesco
Casula (Emilio Riva evade le tasse, come tutti i padroni, varia solo la
misura), quanto l'accostamento fotografico di "Batman" Fiorito e padron
Riva. Con tanto di indicazione sul "danno" rispettivamente provocato da
entrambi alle casse dello Stato: 1,2 milioni il primo, ben 52 il
secondo (ma in una sola "operazione" scoperta di recente; probabile ce
ne siano delle altre).
L'informazione è sempre politicamente attiva,
selezionata, montata. Non esiste l'informazione "neutra" della mitologia
anglosassone. Già soltanto la scelta di cosa pubblicare è una decisione
politica. L'accostamento in questione, dunque, rivela una
riflessione sacrosanta, anche se forse tardiva. La macchina del
populismo genericamente "anti politica" è già una valanga inarrestabile.
Però
si può cominciare a ragionare freddamente proprio a partire da
connessioni informative come questa. Che rivelano una verità in fondo
antica e notissima: i "politici" sono quasi tutti "in servizio
temporaneo" - tranne alcuni ex inamovibili in via di "rottamazione" -
mentre un imprenditore "è per sempre". Nemmeno il fallimento lo ferma.
Perché basta aspettare un po', far calmare le acque e poi si torna a
fare il bello e cattivo tempo "sui mercati". Aiazzone docet...
Sono
gli imprenditore (e a maggior ragione i banchieri e i gestori dei fondi
investimento) a maneggiare il denaro vero, il capitale, la stragrande
maggioranza dei flussi che girano. Ai politici ladri, specie quelli
"locali", toccano le briciole. Quasi sempre come ricompensa per i
servizi forniti agli imprenditori. E' vero che possono mettere le mani
sul denaro pubblico, ma sempre "arrampicandosi sugli specchi" della
normativa e lasciando tracce incancellabili del proprio operato: firme,
delibere, fatture, pezze d'appoggio... Una vita da cani, faticosa e
molto più rischiosa di quella dell'imprenditore, ammettiamolo!!!
Soprattutto più breve.
Ma anche la canea giustizialista è "politica".
Non ha nulla di morale. Semmai usa del moralismo usa-e-getta per
demolire alcune casematte del vecchio sistema di relazioni sociali. In
questo caso i partiti. E i sindacati (questione di mesi...).
Carrozzoni
indegni indubbiamente, antri di corruzione e servilismo indecente. Ma
anche "corpi intermedi" che hanno tenuto assieme, nel dopoguerra, la
società con lo Stato, alimentando il welfare e la rappresentanza,
mediando l'ineliminabile conflittualità sociale con la stabilità
istituzionale.
Non siamo certo tra gli entusiasti sostenitori di
questo venerando passato recente che ha soffocato, dalla fine degli anni
'70 in poi, ogni pulsione alternativa e antagonista che appariva
all'orizzonte. Ma la delegittimazione della "politica" in generale
avvantaggia soltanto i "prenditori". Specie ora che il processo di
costruzione europea sta prendendo - oltre che connotati ultra-liberisti -
caratteristiche autoritarie e reazionarie evidenti. Interrompere i
canali di comunicazione tra "popolo" e "politica", in questo scenario,
significa voler lasciare il primo in balia "del mercato" e della
demagogia. Ossia impossibilitato a prendere consapevolezza della propria
condizione reale e quindi dei propri veri nemici.
Che "i politici"
del capitale vengano tutti e contemporaneamente rottamati o arrestati
non ci provoca nemmeno un attimo di compassione.
Che l'attività
politica e sindacale - in assoluto e senza distinzioni - siano
considerate "una cosa sporca"... beh, questo è invece un annuncio di
fascismo bello e buono, finanche nel linguaggio.
Che poi questa
ondata reazionaria sia declinata in chiave europea e abbia il volto di
Monti anziché del Cavaliere (di oggi o d'allora), anche questa ci sembra
una differenza inessenziale. Se non in superficie...
Che anche al
"Fatto" comincino ad accorgersi d'aver fin qui lavorato per il Re di
Prussia non può dunque che farci piacere. In attesa di conferme...
Fonte
Onestamente dubito che giungano conferme, il Fatto è essenzialmente una testata borghese, giustizialista quanto si vuole ma con un retaggio ben preciso.
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