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26/10/2012

Il Piemonte è in vendita. Le banche sono alle porte.

"L'assessore alla Sanità piemontese Paolo Monferino ha dichiarato che la Regione Piemonte è tecnicamente fallita a causa del debito consolidato che sfiora i 10 miliardi di euro. Oltre 2000 euro a testa, per ogni piemontese. Tra i partiti è scoppiata una bagarre e Il presidente Cota è dovuto correre ai ripari dichiarando che i conti sono sotto controllo perché si opereranno tagli, razionalizzazioni e svendite del patrimonio regionale.
Verranno messi in vendita terreni della Regione, le terme di Acqui Terme, palazzi non utilizzati come quello di piazza Castello a Torino, con la speranza di raccogliere 220 milioni di euro. Noi siamo molto scettici. Ma non basta. Verrà istituito anche un fondo immobiliare del patrimonio non disponibile. Neanche la spending review ha osato tanto. Si tratta di tutti quei palazzi che sono attualmente occupati da funzionari della Regione Piemonte, delle ASL e gli stessi edifici degli ospedali! Verrebbero ceduti a proprietari privati, fondazioni "etiche" bancarie. Come la Fondazione San Paolo, presieduta dall'ex-sindaco di Torino, Chiamparino. Temiamo sia il primo passo verso la privatizzazione di tutti i servizi sanitari piemontesi. L'applicazione puntuale delle direttive del governo Monti e di Brussel sta peggiorando la crisi. Politiche di austerità in tempo di crisi non fanno altro che aggravare la crisi stessa. L'immenso debito di 10 miliardi originato dalle giunte Ghigo, Bresso e Cota va ristrutturato con un intervento programmato di almeno 15 o 20 anni, non in due o tre." Davide Bono, consigliere regionale MoVimento Cinque Stelle Piemonte

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