"L'assessore alla Sanità piemontese Paolo Monferino ha dichiarato che la Regione Piemonte è tecnicamente fallita a causa del debito consolidato che sfiora i 10 miliardi di euro. Oltre 2000 euro a testa, per ogni piemontese. Tra i partiti è scoppiata una bagarre e Il presidente Cota è dovuto correre ai ripari dichiarando che i conti sono sotto controllo perché si opereranno tagli, razionalizzazioni e svendite del patrimonio regionale.
Verranno messi in vendita terreni della Regione, le terme di Acqui Terme, palazzi non utilizzati come quello di piazza Castello
a Torino, con la speranza di raccogliere 220 milioni di euro. Noi siamo
molto scettici. Ma non basta. Verrà istituito anche un fondo
immobiliare del patrimonio non disponibile. Neanche la spending review
ha osato tanto. Si tratta di tutti quei palazzi che sono attualmente
occupati da funzionari della Regione Piemonte, delle ASL e gli stessi
edifici degli ospedali! Verrebbero ceduti a proprietari privati, fondazioni "etiche" bancarie. Come la Fondazione San Paolo, presieduta dall'ex-sindaco di Torino, Chiamparino.
Temiamo sia il primo passo verso la privatizzazione di tutti i servizi
sanitari piemontesi. L'applicazione puntuale delle direttive del governo
Monti e di Brussel sta peggiorando la crisi. Politiche di austerità in
tempo di crisi non fanno altro che aggravare la crisi stessa. L'immenso
debito di 10 miliardi originato dalle giunte Ghigo, Bresso e Cota va ristrutturato con un intervento programmato di almeno 15 o 20 anni, non in due o tre." Davide Bono, consigliere regionale MoVimento Cinque Stelle Piemonte
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