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05/10/2012

In questo mondo di ladri

In questo mondo di ladri i politici arrestati, rinviati a giudizio, condannati occupano interi notiziari. C'è materiale per una biblioteca di Alessandria del crimine. Neppure Ercole riuscirebbe a ripulire dallo sterco la moderna stalla di Augia che è diventata l'Italia. Per molto meno in altri Paesi la gente sarebbe scesa in piazza, avrebbe assediato il Parlamento. In Italia non succede. Ci si interroga su questo mistero, su questa apparente ignavia, da anni, senza trovare una risposta convincente. Tra le cause c'è la sindrome di Stoccolma per cui un intero popolo si è affezionato ai suoi carnefici, la menzogna trasformata in verità di Regime con l'occupazione di giornali e televisioni, come da piano della P2, la scomparsa dal Parlamento di ogni opposizione con due gemelli, pdl e pdmenoelle, che si sono alternati durante il Ventennio dell'Inciucio con lo stesso programma, litigando a uso delle telecamere nei talk show, e che ora hanno gettato la maschera governando insieme a Rigor Montis, l'indifferenza verso uno Stato sentito ostile ed estraneo, con mille ragioni, dai cittadini.
La risposta definitiva alla Seconda Repubblica dei Ladri, impunita e tollerata dall'opinione pubblica, è però più semplice. E' un discorso di pane e companatico. Quanti sono gli italiani che vivono di politica? I cerchi molteplici e senza fine che partono dai partiti, per continuare nelle municipalizzate, per proseguire nei concessionari di Stato e, in cerchi più larghi, nelle cooperative rosse e bianche a cui sono commissionate piccole e grandi opere inutili indebitando Stato, Regioni, Province, Comuni, nei centomila pensionati d'oro e d'argento, negli evasori totali, negli scudati fiscali, fino all'ultimo precario assunto in cambio di un voto? I beneficiati sono legione e votano. Il Sistema sopravvive perché un numero sterminato di italiani ne trae vantaggio. Parecchi milioni, un calcolo approssimativo di forse otto milioni che però va moltiplicato per almeno tre, il minimo nucleo familiare. Ventiquattro milioni di italiani, circa metà della popolazione che non vede, non sente, non parla e vota per i partiti. Un meccanismo alimentato, finché regge, da un debito pubblico insostenibile e dalla tassazione più alta d'Europa. Una tempesta perfetta è in arrivo. "In questo mondo di ladri, c'è ancora un gruppo di amici, che non si arrendono mai".

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