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14/10/2012

La Turchia si prepara ad invadere la Siria?

La Turchia ripete di non volere la guerra con la Siria, ma continua a prepararsi ad una invasione in grande stile e negli ultimi giorni sta ammassando armi e truppe al confine con il paese sconvolto da una guerra civile che ha già provocato decine di migliaia di vittime. Circa 250 carri armati di Ankara sono ora schierati lungo la frontiera, riferisce la stampa di Ankara, mentre 70 caccia bombardieri sono stati trasferiti a Diyarbakir e Malatya e alla base di Kurucek è stato attivato il sistema radar antimissili dello 'scudo' Nato. La tensione, insomma, resta altissima. E si alza anche al confine con il Libano, dopo che dieci razzi lanciati da jet siriani durante un attacco contro postazioni ribelli sono caduti fuori bersaglio nella valle della Bekaa, in territorio libanese, senza fare vittime. In Turchia invece un F16 turco è decollato da Diyarbakir (due secondo alcune fonti) per andare 'incontro' a un elicottero militare di Damasco nella zona del villaggio siriano di Azmarin - teatro di scontri fra ribelli sunniti e forze governative - che si era presuntamente avvicinato al confine.

Non cala neppure la contrapposizione tra Turchia da una parte e Siria e Russia dall’altra dopo che i caccia di Ankara hanno di fatto dirottato un aereo di linea di Damasco con decine di passeggeri a bordo con la scusa che il volo trasportava ‘armi russe’.
Ieri il premier islamico nazionalista turco Recep Tayyip Erdogan ha rivendicato il dirottamento – definito invece un ''atto di pirateria'' da Mosca e Damasco - sostenendo che a bordo dell'aereo c'erano ''munizioni'' e ''attrezzature'' militari russe per la Siria. Damasco lo ha accusato di ''mentire'' e lo ha sfidato a ''mostrare'' le presunte armi sequestrate per ''provare quanto dice''. Anche Mosca smentendo Ankara ha affermato che a bordo del velivolo non c'erano armi ma solo “materiale tecnico elettrico per stazioni radar”. Materiale non vietato dalle dure sanzioni imposte dalla cosiddetta comunità internazionale contro la Siria.

Intanto la maggioranza dei deputati turchi ha bocciato una mozione di censura presentata dal leader dell'opposizione di centrosinistra Kemal Kilicdaroglu contro il ministro degli esteri di Ankara Ahmet Davutoglu, accusato di attuare una politica ''pericolosa e rischiosa per il paese''. Il nuovo atto di sostegno del parlamento turco alla strategia guerrafondaia del governo dell’Akp segue la concessione di un mandato all’esercito affinché possa realizzare operazioni militari oltreconfine per ben un anno, una vera e propria delega in bianco propedeutica alla guerra.

Ieri i comandi dell’esercito turco hanno negato la presenza alla frontiera con la Siria di commandos militari di Stati Uniti e Francia, smentendo quanto pubblicato dal quotidiano britannico The Times secondo il quale forze speciali di Parigi e Washington erano da settimane attive nella base aerea turca di Incirlik.

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