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24/09/2014

La Thatcher e il grande furto legalizzato dell'acqua

26 anni fa la Thatcher con il Water Act dette vita ad uno dei più grandi furti di un bene pubblico. “Il più grande furto legalizzato della nostra storia”, come lo ha definito persino il conservatore Daily Mail
 
thatcher hell
La legge sull'acqua (Water Act), approvata dal governo Thatcher nel 1988, oltre ad essere considerata il fiore all'occhiello del programma di privatizzazioni del governo, rappresentava un evento senza precedenti, poiché in altri paesi, anche quando il servizio era stato privatizzato, ciò era avvenuto attraverso concessioni o licenze di gestione, senza trasferimento di proprietà delle reti. La Gran Bretagna è stato l'unico paese ad aver trasferito completamente al settore privato sia il sistema fognario che quello della distribuzione dell'acqua.

Dopo un primo tentativo nel 1984, abbandonato in seguito alle proteste popolari, il processo andò in porto quattro anni dopo, trasformando in primo luogo i dieci enti erogatori regionali unitari del servizio idrico (Regional Water Authorities RWAs) in aziende private, e successivamente mettendole in vendita. Le nuove imprese divennero proprietarie dell'intero sistema delle acque e dei beni delle vecchie RWAs ed ottennero la concessione monopolistica del servizio di rifornimento idrico e di depurazione per 25 anni. Le aziende furono poste in vendita ad un prezzo del 22% inferiore al loro valore di mercato; per aumentare la remuneratività delle stesse, il governo si fece carico dell'ammortamento di tutto l'indebitamento pregresso (oltre 5 miliardi di sterline) e concesse alle aziende un regime molto favorevole di fissazione delle tariffe, nonché un'esenzione speciale dal pagamento di tasse sui profitti. “Il più grande furto legalizzato della nostra storia” come lo ha definito persino il conservatore Daily Mail.

E i risultati per i cittadini sono stati più che evidenti: un esponenziale aumento delle tariffe (50% nei primi quattro anni e una media del 18% negli anni successivi), con un quinto delle famiglie indebitate nei confronti della loro azienda idrica, mentre i profitti dei gestori salirono alle stelle (+142%). Un trend senza soluzione di continuità anche con il ritorno al governo del partito laburista, come segnala un rapporto dell'ottobre 2003 della Commissione della Camera dei Comuni preposta: “Mentre i profitti operativi e i dividendi nel settore idrico in tutto il mondo sono in discesa a partire dagli anni '90, i dividendi delle imprese inglesi continuano a crescere”. Con margini di profitto in Gran Bretagna di tre o quattro volte superiori a quelli delle medesime imprese in altri paesi europei. Un secondo effetto delle privatizzazioni ha riguardato l'occupazione del settore, con un taglio del 21,5% degli addetti, e la drastica caduta della qualità del servizio, riscontrabile da diversi fattori convergenti: dal deterioramento della rete idrica, passata in cinque anni dal 9% all'11% delle condutture definite “in stato sfavorevole”, al netto del peggioramento della qualità dell'acqua erogata (oltre il 20% senza rispetto dei cinque parametri fondamentali), fino all'inquinamento, con tutte e dieci le aziende del servizio idrico, che nel biennio 1997-98 furono riconosciute dai tribunali colpevoli di violazione delle leggi ambientali e di inquinamento delle acque. Questi brillanti risultati non hanno ovviamente impedito di premiare il management, gli stipendi del quale hanno visto un aumento del valore reale tra il 50% e il 200%.

La trasformazione di un servizio pubblico essenziale alla vita stessa in un asset ad altissima redditività per i grandi capitali finanziari non poteva trovare semplificazione migliore. Se nel Cile di Pinochet il modello neoliberista è stato creato con la violenza di Stato e la repressione, in Gran Bretagna avvenne per via pacifica ed elettorale ma, dato il rivolgimento sociale che si prefiggeva, assunse da subito e nella pratica concreta i caratteri di una “guerra” sociale, con la necessità di una forte connotazione ideologica. Grazie signora Thatcher!

Articolo tratto da un capitolo di ”CatasTroika. Le privatizzazioni che hanno ucciso la società”, scritto da Marco Bersani, edizioni Alegre, 2013


Ennesimo motivo per andare a pisciare sulla tomba della cara Margaret, ricordatevelo nello sventurato caso in cui decideste di trascorrere qualche giorno di vacanza in quel di Londra.

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