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25/09/2014

Il Tirreno scopre il TTIP e se ne innamora subito

Questa mattina in un buon articolo di Mauro Zucchelli sulla ripresa dei traffici internazionali nel porto di Livorno grazie al veto cinese sulla formazione della mega alleanza P3, Il Tirreno si è anche accorto che esistono delle trattative, più o meno segrete, per un devastante accordo commerciale tra Ue e Usa chiamato TTIP. Come per ogni novità, Il Tirreno ha subito sposato con entusiasmo l'ipotesi della realizzazione di questo accordo che, secondo loro, favorirebbe i traffici tra porto di Livorno e Stati Uniti. Un po' lo stesso entusiasmo che c'era quando si scoprivano i progetti dell'Odeon, del rigassificatore o della De Tomaso.

Si tratta di un accordo commerciale che lascia molti dubbi in tutti gli schieramenti politici europei e che potrebbe avere effetti devastanti per gli standard economici, giuridici, alimentari, sanitari e lavorativi dell'Europa a fronte di un sicuro vantaggio per le grandi multinazionali e i capitali finanziari. Il Tirreno ha liquidato questi dubbi dicendo che ci sono in giro dei No Global (poteva anche scrivere i "soliti No Global" o "I comitati del No a tutto") che si oppongono a questo trattato. Probabilmente questo accade in Italia, che in quanto colonia economica e militare Usa, si appiattisce su ogni posizione venga imposta da Washington. Nel resto d'Europa invece i dubbi e le paure sono molte, come riferisce questo articolo de La Stampa (storico giornale della famiglia Agnelli e vicino ai salotti che contano, non certo vicino ai No Global...).


Fra i dubbiosi ci sono economisti del calibro di Kruger e Stiglitz mentre fra gli oppositori europei anche molti centristi o esponenti di destra che vedono in questo accordo uno stravolgimento del sistema socio-economico europeo in favore dei grandi capitali internazionali, un vecchio disegno della finanza globale per cui le multinazionali contano più degli Stati, anche a livello giuridico.

Ma cos'è nello specifico il TTIP?

Il TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership, trattato di libero scambio tra Unione Europea e USA, è l’ennesimo attacco frontale di lobby economiche, governi e poteri forti contro i diritti del lavoro, della persona, dell’ambiente e di cittadinanza. Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti segretamente dalla Commissione europea e dall’Amministrazione Usa disegna un quadro di pesante deregolamentazione il cui obiettivo principale non saranno tanto le barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie, che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione, l'istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le tutele e la sicurezza sul lavoro.

Tra i principali obiettivi del negoziato, c’è la mercificazione di servizi pubblici, di beni comuni e diritti a tutto vantaggio degli investitori e della proprietà privata, grazie anche alla costituzione di un organismo di risoluzione delle controversie, un vero e proprio arbitrato internazionale, a cui le aziende potranno appellarsi per rivalersi su governi colpevoli, a loro dire, di aver ostacolato la loro corsa al profitto. Qualsiasi regolamentazione che tuteli i diritti sociali, economici ed ambientali, rischia di soccombere agli interessi del libero mercato, tutelato da sentenze che saranno a tutti gli effetti inappellabili.

Consigliamo una lettura di questi link per approfondire:

 



Redazione - 24 settembre 2014

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