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28/09/2014

Con chi stanno i fascisti russi


Domenica scorsa un’importante manifestazione ha attraversato le strade di Mosca al grido di “Russia libera” [da Putin, ndr], “giù le mani dall’Ucraina” e altri slogan simili. Una manifestazione a favore del governo golpista ucraino, per l’ingresso della Ucraina nella UE, contro il nazionalismo di Putin e favorevole a una svolta liberale-liberista per l’attuale Russia. C’è chi parla di 25.000, chi di 50.000 persone, in ogni caso numeri rilevanti. Contestualmente in tutte le città europee sono avvenute manifestazioni simili, compresa Roma. Certo, a Roma i manifestanti erano una cinquantina, numeri insignificanti anche solo per commentare la notizia. Quello che però vorremmo rilevare sono due fatti: tutte le manifestazioni in Europa erano egemonizzate da destre di vario tipo; la manifestazione di Mosca vedeva la presenza di spezzoni di fascisti russi, come si evince chiaramente dalla foto. Ci sorgono spontanee alcune domande allora: ma i fascisti russi non stavano tutti con Putin e il suo supposto espansionismo pan-slavo, pan-russo o come lo si voglia definire? Non erano tutti indefessamente schierati con le Repubbliche del Donbass, vero e proprio crogiolo dell’ambiguità e mera protuberanza putiniana? Nella realtà, i fascisti russi (non quelli ucraini, che stanno tutti con Poroshenko), nella vicenda ucraina, stanno un po’ dappertutto, a seconda delle convenienze e delle tendenze. Proprio come qui in Italia, nonché proprio come le sinistre europee: un po’ di qua coi golpisti (all’inizio, poi dopo essere stati massacrati a Maidan hanno virato verso una meno compromettente ignavia), un po’ di là con i ribelli, un po’ nel mezzo lavandosene le mani. La presenza di massa al corteo pro-UE dovrebbe però farci guardare a quelle dinamiche con atteggiamento un po’ più critico e meno schiacciato sulla visione imposta dai media, che leggono tutte le vicende riguardanti la Russia come un gigantesco complotto orchestrato da oligarchi, Putin, nazimaoisti, nazionalbolscevichi e nostalgici del socialismo, volto alla conquista dell’occidente per instaurare un nuovo medioevo. Oltretutto, e questo sia detto senza alcun cedimento alla figura di Putin e alla sua visione politica, il fatto che una manifestazione *contro* la Russia e contro il suo Presidente sia stata organizzata e svolta, con numeri anche importanti, la dovrebbe dire lunga su come un certo apparato mediatico descrive quel paese, cioè come uno Stato autoritario, semi-barbaro, più vicino all’ISIS che ad uno Stato di diritto. Un po’ più di oggettività non guasterebbe, e permetterebbe un’analisi più adeguata degli eventi, che rimangono complessi e non schiacciabili in visioni predefinite. [NB: non stiamo dicendo che la Russia attuale non abbia venature effettivamente autoritarie; stiamo dicendo che se tale categoria dev’essere utilizzata, questa vale per tutti, UE e USA in primis, e non può essere fatta passare nel discorso pubblico come caratteristica intrinseca della politica putiniana. Questo è proprio il meccanismo che mira alla costruzione del nemico come “male assoluto”, da combattere in nome della libertà. Questa retorica va rifiutata a prescindere, anche fosse riferita all’ultima banda di pazzi tagliagole. E’ per questo che determinate categorie, quali ad esempio “autoritarismo”, “totalitarismo”, “terrorismo” e via dicendo, vanno maneggiate con cautela e possibilmente evitate, o contestualizzate perfettamente onde evitare possibili slittamenti semantici che poi portano alla giustificazione delle politiche capitaliste occidentali percepite come migliori rispetto alla barbarie anti-occidentale: quella barbarie è proprio il prodotto di tali politiche capitaliste, non una sua antitesi].

p.s. Alcuni nostri compagni sono già in Russia, e da oggi verranno raggiunti dal resto della carovana. Terremo aggiornato costantemente l’esito della spedizione, augurandoci di poter avere un flusso costante di notizie dai nostri “inviati al fronte”. Non sarà facile, visti i mezzi a disposizione non certo all’avanguardia e le zone di guerra che attraverseranno. Loro ce la metteranno tutta. Intanto si divertono così...


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