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23/09/2014

I mostri Boko Haram: forse ucciso il pazzo ammazzacristiani


Ancora incertezza sulla sorte del capo dell’organizzazione integralista islamica nigeriana Boko Haram, Abubakar Muhammad Shekau, di cui ieri l’esercito camerunense ha annunciato la morte che sarebbe avvenuta nel corso di feroci combattimenti a cavallo del confine tra Camerun e Nigeria.
Hanno fatto stragi indiscriminate per tutto il nord-est della Nigeria. Hanno attaccato con bombe e armi pesanti chiese o mercati di villaggi cristiani, hanno violato e rapito. In quasi cinque anni di contrasto militare il governo del presidente Goodluck Jonathan non è riuscito a contenere la violenza degli estremisti islamici. Si parla di almeno 1200 morti negli ultimi 5 anni, tutti nelle regioni del nord a maggioranza musulmana, e soprattutto negli stati dove Boko Haram ha le roccaforti del suo jihad.

Resta l’incertezza sulla sorte del capo della feroce organizzazione integralista islamica nigeriana Boko Haram, Abubakar Muhammad Shekau. Ieri l’annuncio della sua morte dato dall’esercito camerunense avvenuta nel corso di feroci combattimenti a cavallo del confine tra Camerun e Nigeria. Su una pagina Facebook attribuita all’esercito camerunense è stata pubblicata la fotografia del cadavere di un uomo che sarebbe appunto Shekau. Ad agosto Shekau aveva proclamato “il regno della Sharia” nel nord della Nigeria ed inneggiava al capo dello Stato Islamico al-Baghdadi.

Abubakar Shekau, capo militare della setta fondamentalista di Boko Haram, è stato più volte dato per morto. Ad agosto si disse di un suo coinvolgimento fatale in una sparatoria con l’esercito nigeriano nella foresta di Sembisa, nel nord-est. Data presunta della morte tra il 25 luglio ed il 3 agosto. La morte sarebbe avvenuta in Camerun, dove il leader era stato trasferito per cure. Quando già circolava la notizia della sua possibile morte, Boko Haram, il 12 agosto, aveva diffuso un video con Shekau che rivendicava attacchi a obiettivi cristiani. Quando fu girato veramente quel video?

Approdato al fondamentalismo armato nel 2002, Shekau è entrato in contatto con l’allora leader spirituale del fondamentalismo islamico nigeriano, l’imam Mohamed Yussuf. Quest’ultimo sarebbe deceduto di morte violenta durante un’offensiva delle forze armate nigeriane contro uno dei santuari della setta che, negli anni, è stata protagonista di decine di attacchi armati, con un bilancio di migliaia di vittime, soprattutto cristiane. Shekau, fortemente anti-cristiano, dopo essere subentrato allo stesso Yussuf, ha fatto di Boko Haram una delle sette più feroci dell’Africa sub-sahariana.

Ma, nonostante la fedeltà cieca dei suoi uomini, negli ultimi tempi Abubakar Shekau sembra avesse perso l’appoggio della catena di comando di Boko Haram. Tanto che ad agosto il nuovo leader spirituale della setta, Liman Ibrahim, aveva annunciato che Shekau non era più il capo militare della setta e che il suo posto era stato preso da Abu Zamira Mohammad, che ora guiderebbe Boko Haram come espressione di un gruppo di comando. A determinare la defenestrazione di Shekau (e forse la sua morte), la sua intransigenza e la totale indisponibilità al dialogo col governo di Abuja.

Vivo o morto che sia oggi, Shekau é stato definito ‘terrorista di livello internazionale’ dagli Stati Uniti che sulla sua testa hanno messo una taglia di sette milioni di dollari. Nell’incertezza sulla sorte del folle stanno avendo successo i contatti tra funzionari del governo nigeriano con esponenti di Boko Haram per la liberazione delle oltre 200 liceali, rapite nel lontano aprile scorso. Gli jihadisti chiedono il rilascio di 30 comandanti del gruppo terrorista. Negli incontri con gli anziani di Boko Haram una rassicurazione. ‘Le ragazze non sono mai state violentate o usate come schiave sessuali’.

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