Immaginiamo una situazione di questo tipo: su un’autostrada, ai margini, c’è una persona in evidente pericolo di vita, a terra, svenuto ed insanguinato perché ha avuto un incidente. C’è un’auto che sta passando: la scelta è fermarsi a soccorrere il malcapitato, mettere il triangolo di emergenza, chiamare il soccorso stradale ecc. o tirare dritto.
Suppongo che saremo tutti (o quasi) d’accordo nel dire che se non si ferma è sostanzialmente un delinquente, perché, come dice il codice penale, avere la possibilità di evitare un evento (la possibile morte dell’incidentato) e non farlo equivale a causarlo. E, infatti, il codice punisce l’omissione di soccorso.
Immaginiamo che il salvataggio costi qualcosa, magari, il perdere tempo prezioso per un impegno importante, o magari il ferito è affetto da scabbia: per questo cesserebbe l’obbligo morale e penale del soccorso? Non credo proprio e non credo che nessuno se la sentirebbe di sostenerlo (magari in cuor suo pensa che lui in quella situazione tirerebbe dritto, ma pochissimi avrebbero il coraggio di dirlo apertamente).
Qui siamo di fronte non ad una persona, ma a migliaia di persone che sono in concreto pericolo di vita, sia perché stanno scappando da una guerra feroce, dove il rischio di morire è una realtà quotidiana, sia perché la fuga avviene in condizioni di massimo pericolo, ma, non solo non ricevono soccorso, ma ci sono concretissimi ostacoli che causano l’affondamento di barconi carichi di esseri umani e, quando non ci pensa il mare e questi cercano di arrivare via terra, ci sono moltitudini di bestie inferocite che bloccano le stazioni, danno l’assalto ai treni, chiedono che l’esercito spari.
D’accordo, lo sappiamo che una morte violenta individuale è una tragedia, mentre un eccidio è una statistica, ma qui ci stiamo impegnando di più: anche di fronte alla foto di un bambino morto affogato, la cosa lascia perfettamente indifferente la maggioranza dell’opinione pubblica europea che, proprio, non ne vuol sapere. Non ci sono parole sufficientemente dure per descrivere questo orrore (e l’indifferenza è ancora peggiore del caso in sé) e per descrivere il degrado umano a cui l’Europa sta arrivando. E ci sono forze politiche come la Lega che aizzano la folla in questo sfogo di bestialità.
Di fronte a questo scempio dei più elementari principi umani, mi sarei atteso che il M5s prendesse una posizione molto diversa da quella che sta emergendo e non incontra protesta dei suoi aderenti e militanti di base. E’ vero, Di Battista ha proposto di ricavare il denaro necessario all’accoglienza ai profughi rinunciando agli F35 ed è una apertura sul tema. Però è poco, troppo poco.
Poi ci sono uscite di Grillo che proprio non si possono sentire!
Certo, sappiamo anche che su questi traffici prospera una rigogliosa criminalità e sappiamo anche che c’è una indecente “industria dell’immigrato” su cui mangiano organizzazioni cattoliche ma non solo (ed abbiamo letto del Cara di Mineo!); tutte cose vere a cui occorre opporsi con durezza. Sappiamo che mischiati ai profughi ci sono migliaia di persone che non lo sono (anche delinquenti, terroristi, avventurieri di ogni genere e risma o più semplicemente, altri disperati alla ricerca di una condizione di vita migliore, ma non in condizioni di pericolo immediate) ed è ovvio che un filtro dobbiamo metterlo, perché non si può far entrare chiunque ed occorre almeno ridurre gli accessi abusivi e pericolosi. Ma il soccorso a chi è in immediato pericolo di vita viene prima di qualsiasi altra considerazione.
Certo: è probabile che prendere una posizione di questo genere sia impopolare, ma quando ci si candida ad essere i paladini di una “rivoluzione dell’onestà”, questo non dovrebbe avere alcuna importanza di fronte ad una questione di principio. Disonesto non è solo chi ruba, ma anche chi lascia che migliaia di suoi simili muoiano negando il più elementare soccorso. Anzi, il secondo è peggiore.
Capiamoci su una cosa: qui non siamo di fronte al consueto flusso di migranti che rientra nei limiti delle fluttuazioni demografiche solite, qui siamo di fronte ad un’emergenza umanitaria come venti terremoti insieme, di fronte alla quale non puoi dire: “ti mando un aiutino ma stai lontano e resta a casa tua”. Quando poi, a casa loro, questi hanno guerre atroci che, direttamente o indirettamente, abbiamo suscitato noi americani ed europei. Perfino la Le Pen lo ha capito e sta zitta da giorni sulla questione.
Anche perché, questa sordità al diritto alla vita degli altri, non è solo di una scelta eticamente ripugnante, ma anche stupida e suicida: come non rendersi conto che stiamo regalando a terrorismo e malavita serbatoi immensi di reclutamento? Quelli che non accogliamo, diventeranno scontatamente nostri nemici (e ne avranno anche ragione, direi) e ce li ritroveremo ai confini con sempre maggiore aggressività. O pensate che basti schierare le cannoniere e rimpatriarli a forza (come se tutto questo non costasse niente, poi!) li faccia sparire nel nulla e così il problema si risolve da se?
Cari amici, a dirla schietta: non è il caso di operare un ripensamento su tutta questa storia?
Resto vicino al M5s, unica forza di opposizione, ma sento il dovere morale di dissociarmi pubblicamente da questa scelta che delude le aspettative che aveva suscitato. E mi sentirei sleale nei confronti dello stesso movimento se pensassi certe cose senza trovare il coraggio di dirle. Un amico è uno che di dice in faccia la verità, anche quando è sgradevole.
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